Crollata per tre quarti a causa del terremoto del 2009, la torre Medicea di Santo Stefano di Sessanio è stata ricostruita e consegnata alla comunità, stamattina, nel corso di una celebrazione ufficiale nel cuore del
borgo antico.
I lavori sulla torre, partiti nel luglio del 2018, sono stati finanziati con un fondo per la ricostruzione post sisma di 1,5 milioni di euro. Il materiale lapideo, derivante dal crollo, era stato recuperato e conservato fino all’inizio dei lavori. È stato restaurata la parte rimasta in piedi e ricostruita, dove era e come era, la rimanete parte della torre, che è oggi tornata svettare sulle terre della Baronia. “La Torre di S. Stefano è sempre stata un simbolo identitario della bellezza del nostro territorio ed attualmente rappresenta anche una icona della ricostruzione e della qualità degli interventi”, come sottolineato dall’USRC ( Ufficio Speciale per la Ricostruzione di Comuni del Cratere Sismico) nella presentazione.
Sabato 9 e domenica 10 ottobre la Festa continua con iniziative culturali e manifestazioni teatrali e musicali per celebrare l’importante riconsegna.
Hanno partecipato all’importante momento di riconsegna, denominato la “Giornata della Rinascita”, autorità civili e militari, tra le quali il Commissario Straordinario per la Ricostruzione sisma Centro Italia, Giovanni Legnini, il sindaco di Santo Stefano, Fabio Santavicca, il Capo Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il Capo Dipartimento di Casa Italia, Elisa Grande, Raffaello Fico titolare dell’USRC, l’onorevole Gianni Letta, Carlo Presenti della Struttura di Missione Sisma 2009 e Bruno Gori, progettista e direttore dei lavori.