Con striscioni, bandiere e megafoni si sono ritrovati in molti stamani davanti al Cup dell’ospedale di Pescara per la mobilitazione indetta dalla FP Cgil in difesa della sanità pubblica.
“Una mobilitazione, è stato detto, dedicata ad un diritto universale, la salute, a prescindere dalla provenienza geografica o socioeconomica”.
La manifestazione si è tenuta stamani dalle 10 alle 12 davanti al Cup dell’Ospedale di Pescara, luogo simbolo delle difficoltà che i cittadini incontrano quotidianamente nell’accesso alle cure.
“Sono necessarie maggiori risorse per il servizio sanitario per garantire prestazioni efficaci ed efficienti; la politica dei tagli, non risolverà i problemi, anzi li andrà ad aggravare, si pensi già solo ai lunghissimi tempi di attesa per le prestazioni”, spiega una nota del sindacato, il quale ritiene “altro aspetto strategico quello relativo alla medicina territoriale che non riesce a garantire la presa in carica dei pazienti. Necessaria la tutela dei più fragili, con la creazione di una sala multisensoriale che permetta di accogliere in un ambiente protetto i pazienti con gravi disabilità. Urgenti, inoltre, tutta una serie di interventi infrastrutturali a beneficio delle presone con deficit uditivo. Un quadro desolante se ci si vanno ad aggiungere tutte quelle problematiche relative alla sicurezza del personale sanitario e quelle legate alle procedure di appalto”.
“Nel recente passato c’è stata l’apertura di un dialogo, di un tavolo di confronto con la Direzione Asl di Pescara – dice Luca Ondifero, Segretario Generale della Cgil Pescara – ora questo canale di comunicazione si è interrotto da marzo ed è impossibile fare finta di nulla. La situazione è sotto gli occhi di tutti, bisogna agire in fretta”.