La sentenza di Sanitopoli in Appello: Angelini credibile, Del Turco colpevole. I giudici de L’Aquila condannano l’ex presidente della Regione per 16 dei 45 capi d’imputazione che gli erano contestati, riconoscono la bontà del teorema accusatorio e l’attendibilità dell’ex patron di Villa Pini.
Il giorno dopo la lettura del dispositivo da parte del giudice in Corte d’Appello a L’Aquila Luigi Catelli, la nostra Regione si risveglia con una consapevolezza ancora più forte, quella di essere stata vittima in determinati anni di un sistema distorto della gestione amministrativa e politica della sanità. Certamente pene più miti per i principali imputati, ma é fin troppo evidente il riconoscimento, anche nel giudizio di secondo grado, dell’immane lavoro svolto dai magistrati inquirenti Trifuoggi-Di Florio-Bellelli e di Guardia di Finanza e Carabinieri, che ha portato a costruire un impianto accusatorio granitico. Cade, é vero, il reato associativo, l’ipotesi certamente più grave, ma i principali imputati Del Turco, Cesarone e Quarta vengono ritenuti responsabili di un reato, per altro introdotto solo recentemente dalla riforma Severino, cioè quello della concussione per induzione. In sei episodi, dei 26 contestati dall’accusa, la Corte d’Appello de L’Aquila ha in sostanza ha svelato una realtà nella quale l’imprenditore concusso (Angelini) non subisce un danno, ma si aspetta un vantaggio. Angelini, in sostanza, secondo i giudici é stato indotto e non costretto a pagare tangenti, e questo lo vedremo spiegato meglio nelle motivazioni che usciranno il 18 febbraio. Nel quadro complessivo, oltre alla condanna a 4 anni e due mesi per Del Turco; 4 anni a Camillo Cesaroni, 3 anni a Quarta; spicca l’assoluzione di Angelini, in un episodio prescritto, in un altro perchè il fatto non sussiste, l’uscita, in qualche modo, di scena di Conga per il quale due reati sono andati prescritti, e per un terzo la condanna a tre anni é stata condonata; la condanna a due anni ed un mese, e quindi decadenza della sospensione, per l’ex assessore regionale alla sanità Bernardo Mazzocca, per il quale é stato riconosciuto l’abuso del ruolo; la condanna a due anni, pena sospesa, per Angelo Bucciarelli assolto in primo grado; la riduzione da 4 ad un anno ed 8 mesi per un altro ex assessore Antonio Boschetti; l’assoluzione per Di Stanislao, Zelli, i cui atti però sono stati trasmessi alla Procura di Chieti, e per altri 8 imputati minori tra dirigenti regionali e bancari e per quanto riguarda la vicenda della prima cartolarizzazione l’assoluzione per Domenici e la prescrizione per Aracu, anche se quest’ultimo dovrà comunque risarcire perchè condannato in primo grado. A proposito di risarcimenti in cinque sono stati condannati a pagare 2 milioni di euro alla Regione e 400 mila euro alle Asl, un risarcimento spetterà anche ad Angelini.