Fiume Vomano, per la SOA “il nuovissimo sbarramento idroelettrico a Roseto ha già rischiato il cedimento”. Il Genio Civile e i Carabinieri Forestali, affermano gli ambientalisti, hanno scoperto ennesimi interventi difformi al progetto approvato
“Il nuovissimo sbarramento in corso di realizzazione sul fiume Vomano ha rischiato seriamente il cedimento con conseguenze inimmaginabili per le aree a valle. La ditta esecutrice, la Roseto Energia, è intervenuta a marzo 2021 con un intervento urgente difforme dal progetto approvato che è stato scoperto solo a posteriori ad Aprile dal Genio Civile e dai Carabinieri-Forestali mediante un controllo”. È quanto denuncia la Stazione Ornitologica Abruzzese, parlando di “ennesima, incredibile vicenda che tocca un impianto su cui la SOA aveva già segnalato nel 2020 pesanti irregolarità, confermate anche allora dai Carabinieri-Forestali e poi sanate a posteriori con un provvedimento a nostro avviso completamente illegittimo del Comitato VIA regionale che il 3 dicembre 2020 ha semplicemente comminato una sanzione di 35.000 euro alla ditta”.
Ora il Genio Civile di Teramo in un sopralluogo del 14 aprile 2021, svolto assieme ai Carabinieri-Forestali ha segnalato agli enti “ulteriori interventi difformi dal progetto, in particolare la realizzazione di “una soletta di cls avente spessore di circa 50 cm e quindi utilizzati per la relativa costruzione circa 200 mc di cls (5m x 80m x 0,5m=200 mc), oltre all’imprecisabile materiale ghiaioso sottostante. La ditta è stata quindi diffidata dal Comitato V.I.A. che però, invece di imporre il ripristino oppure, meglio, lo stop al cantiere e la rivalutazione del progetto, ha semplicemente invitato la ditta a modificare a posteriori lo Studio Preliminare Ambientale usando in maniera del tutto fuorviante una norma che invece prevede, appunto la demolizione delle opere difformi.
L’azienda il 30 luglio 2021 per giustificare queste opere ha quindi depositato un documento in cui spiega che “importanti quanto improvvisi rilasci di acqua a monte, unitamente ad alcuni eventi meteorici significativi hanno conferito all’acqua in transito una grande energia cinetica e hanno provocato una continua e grave erosione con un pericolosissimo scalzamento del solettone in cemento armato già realizzato di supporto alle paratoie e con la messa a repentaglio dell’intera opera di presa”
Per questo “la società, sentiti i propri tecnici competenti (Ingegnere idraulico), ad una azione di tutela dell’opera realizzata, come azione risolutiva del problema erosivo che metteva a repentaglio la stabilità dell’opera di presa”.
LA SOA si chiede come sia possibile che per un’opera idraulica di tali dimensioni non si sia tenuto conto del problema dell’erosione che è una delle questioni principali da affrontare su un fiume in qualsiasi progetto”.
Si confermano cosi le preoccupazioni espresse da sempre dal Comune di Atri nelle osservazioni per l’incolumità dei cittadini e dei lavoratori posti a valle, ritenute nei fatti infondate dal Comitato V.I.A. nelle sue decisioni favorevoli all’opera.
LA SOA ha inviato al Comitato VIA una dura diffida chiedendo alla Regione di non concedere ulteriori sanatorie a posteriori per un progetto che invece deve essere intanto fermato per tutti gli approfondimenti del caso visti i rischi per la pubblica incolumità e gli impatti ambientali, accertamenti che certo non possono essere condotti da un’azienda che reiteratamente ha realizzato opere in difformità.