Asl Lanciano Vasto Chieti: oggi stato di agitazione

La CISL FP ha recentemente comunicato ai suoi iscritti e ai lavoratori di non aderire alla nota di stato di agitazione promossa dalla RSU e da diverse Organizzazioni Sindacali presso la ASL 02 – Lanciano Vasto Chieti.

Esprime dissenso riguardo alle motivazioni alla base dell’azione, ritenendole insufficienti per giustificare un intervento così deciso, e sottolinea che l’utilizzo improprio di fondamentali strumenti sindacali potrebbe affievolire l’importanza stessa di tali strumenti.

“Il dialogo e il confronto sono la via maestra per risolvere le questioni sindacali. La CISL FP si renderà sempre disponibile a collaborare con coloro che credono nel dialogo come strumento per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti” – ha dichiarato il Segretario Generale della CISL FP Abruzzo Molise Vincenzo Mennucci. La ASL 02 ha convocato un tavolo sindacale per il 4 aprile per affrontare le tematiche e le questioni rilevanti per il benessere dei lavoratori e dei servizi, pertanto, non comprende le ragioni dell’agitazione del personale indetta successivamente.”

“A oltre un anno dalla firma del rinnovo del contratto di settore avvenuto in data 2 novembre 2022 – spiegano i rappresentanti sindacali – nonostante le ripetute e insistenti richieste delle sigle sindacali, la direzione strategica della Asl non provvede ancora a dar corso a quanto il contratto obbliga”. In particolare, contestano il fatto che l’azienda non abbia convocato i sindacati per l’avvio del negoziato.

“La rsu e le organizzazioni sindacali – aggiungono – ritengono centrale e prioritario il valore della contrattazione decentrata attraverso la quale vengono agiti il confronto, le trattative, e i successivi accordi tesi a integrare gli aspetti normativi ed economici rispetto al dettato del contratto collettivo nazionale vigente, contestualizzate alle esigenze peculiari dell’azienda e alle necessità specifiche dei lavoratori.
Dispiace constatare come, malgrado le rappresentate reiterate richieste, nonché i relativi solleciti, aventi il fine di dare avvio al negoziato sul contratto collettivo decentrato integrativo, la direzione di codesta azienda tende a sottrarsi ai propri doveri istituzionali, rallentando e differendo la partecipazione dei soggetti sindacali alla definizione delle misure che l’azienda deve adottare, nonché ai rappresentanti della rsu e alle organizzazioni sindacali di assolvere alle funzioni istituzionali per le quali sono stati eletti”.

I sindacati chiedono dunque di “definire urgentemente un protocollo strutturato sulle relazioni tra soggetti sindacali e azienda nel pieno rispetto dei loro ruoli e competenze, affinché si proceda con la massima sollecitudine in tale direzione. Tante sono le tematiche contrattuali a cui dover dare una compiuta risposta e tra queste si elencano quelle di maggior rilievo senza per questo pretendere di essere esaustivi rispetto alla molteplicità degli argomenti da affrontare”.

In particolare, i sindacati chiedono un confronto sulla “mancata contrattazione preventiva dei criteri di ripartizione delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa; mancata liquidazione del premio incentivante relativo all’anno 2022; mancata contrattazione dei criteri per l’attribuzione dei premi correlati alla performance con relativa suddivisione in due budget distinti (performance individuale e performance organizzativa); mancata indizione degli avvisi per l’attribuzione dei differenziali economici di professionalità anno 2023; mancato rispetto degli accordi pattuiti (regolamento pronta disponibilità – vigenza concordata 1 marzo 2024); mancata contrattazione relativa all’elevazione dell’indennità di pronta disponibilità, indennità per il turno notturno, indennità per l’operatività in particolari Uo/Servizi, indennità di funzione per gli incarichi professionale di base; mancata regolamentazione della cosiddetta ‘libera professione’ per le professioni sanitarie del comparto nonostante plurime reiterate richieste; mancata contrattazione dei criteri relativi all’indizione delle procedure di progressione verticale e orizzontale tra le aree; mancato confronto sui criteri per il riconoscimento dei buoni pasto sostitutivi al servizio mensa; mancata prosecuzione degli incontri per la definizione del regolamento sull’orario di lavoro; mancata contrattazione relativa all’innalzamento dei tempi previsti per le operazioni di vestizione e svestizione, nonché per il passaggio di consegne; mancata definizione dei criteri di ripartizione degli incentivi previsti per le funzioni tecniche; mancata assegnazione di taluni incarichi di funzione”.

In conclusione, la CISL FP riafferma il suo impegno nel promuovere il dialogo come strumento principale per la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere nei luoghi di lavoro. Si pone come punto di riferimento per la costruzione di un clima di collaborazione e fiducia all’interno delle relazioni sindacali, al fine di garantire un futuro lavorativo più equo e favorevole per tutti gli iscritti.

 

Luca Pompei: