Il ministro ha spiegato in serata di auspicare “che siano ridotti i disagi per i cittadini” dopo il tavolo di confronto che si augura possa proseguire nel merito del decreto sulla Trasparenza dei prezzi. Intanto, ha sottolineato, rimane l’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale, a beneficio di tutti gli attori.
“Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero” spiegano i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa osservando che il tentativo del ministro “peraltro apprezzato”, non riesce a incidere “con la necessaria concretezza” sulle misure del decreto. Una convocazione all’improvviso, a sole 4 ore dall’inizio della protesta, era stata pure messa in conto dalle tre sigle, che avevano invocato una soluzione anche all’ultimo minuto. Ma ad alcuni partecipanti alla riunione via web è sembrato un tentativo non studiato abbastanza per raggiungere l’obiettivo. Di avviso diverso la Faib, che già dopo l’ultima riunione al ministero aveva usato il termine “congelato” per lo sciopero anziché “confermato” come definito invece dalle altre due sigle. Una sfumatura che aveva fatto già trasparire la divergenza rispetto alla trattativa con il governo. La Federazione autonoma italiana benzinai è stata la prima oggi a diffondere un comunicato per spiegare di aver “ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge” e ha deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. E’ stato giudicato “un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche”.
Anche in Abruzzo, dunque, al via lo sciopero dei benzinai sia in modalità servito che self service. In diversi hanno aderito meno le cosiddette pompe bianche dove i self sono funzionanti. I cittadini si dividono, alcuni approvano le scelte dei benzinai che se la prendono col Governo reo di additarli come i responsabili dei rincari. Ma per i cittadini il vero problema è che appunto lo scaricabarile di…benzina non porta a niente di buono. I prezzi salgono e i carburanti incidono non poco sulla vita quotidiana visto che la maggior parte ha necessità di muoversi in auto. Benzina sul fuoco da parte di consumatori e benzinai mentre, ci dicono i cittadini, c’è chi “lassù” la benzina non la paga proprio. Per altri la guerra è inoltre solo un pretesto. In mattinata, intanto, di nuovo intorno allo steso tavolo le tre sigle sindacali.