Il presidente della Provincia de L’Aquila ha inviato una nota al Presidente Marsilio, per conoscenza anche al prefetto, al questore e alla dirigente scolastica regionale per “rappresentare la necessità definire l’esecuzione dello screening per il comparto scolastico, quale condizione per il prosieguo delle attività didattiche in presenza”.
“Tale richiesta gli era stava avanzata – spiega il presidente – anche in occasione dell’avvio dello screening massivo, quale misura precauzionale da assumere per verificare lo stato sanitario covid19 del corpo studentesco e del personale scolastico tutto. La ragione per cui appare opportuno svolgere lo screening è senz’altro quella di consentire di eseguire tempestivamente una diagnosi sia pur probabilistica sulla gran parte degli studenti e non che hanno avuto contatti con il soggetto risultato positivo, rendendo in tal modo la possibilità di poter adottare più rapidamente misure precauzionali, ovvero trasmettere un messaggio di maggiore attenzione alle famiglie, altrimenti versanti in una condizione di particolare apprensione. Ciò che preoccupa al momento è il fatto che le modalità di ripresa delle attività scolastiche dettate dal Governo siano le medesime di quelle di inizio anno scolastico, che hanno portato al misero svolgimento di un solo mese di scuola. Pertanto, per evitare il bis in idem – afferma Caruso – è necessario implementare le misure precauzionali, come l’indicato screening potrebbe efficacemente rappresentare”.
“Certamente non dovrà mancare la massima convergenza delle istituzioni e dei soggetti incaricati dei servizi pubblici connessi, a partire dai mezzi di trasporto pubblici, sui quali si gioca molta parte del rischio di contaminazione, senza trascurare l’azione di controllo ad opera delle forze dell’ordine. Occorrerà dunque uno sforzo collettivo che assicuri il rigoroso rispetto dei protocolli emananti, per il raggiungimento degli standard di sicurezza richiesti”.
Il Presidente Caruso precisa senza nascondere un certo rammarico di non essere riuscito a far comprendere l’estate scora alla Ministra Azzolina, che il modello per la riapertura delle scuole al 75% in presenza senza altre precauzioni sia da ritenere inadeguato, così come lo è stato a settembre. “Dopo i deludenti risultati, mi sarei aspettato quantomeno un ulteriore limitazione della portata degli alunni, con una turnazione al 50% da sottoporre ad uno screening a cadenza periodica di dieci 10 gg. La soluzione, pertanto, potrebbe essere individuata sull’uso dei tamponi in eccedenza già consegnati per lo screening massivo, per poterli impiegare a favore della popolazione scolastica, utilizzando la stessa organizzazione messa in campo dai Comuni e protezione Civile”.
Se la proposta troverà accoglimento da parte del Presidente Marsilio, si potrebbe eseguire lo screening nei Comuni sede di istituti di Istruzione superiori secondari, già prima del rientro dalla vacanze natalizie, in modo da avere un elevato grado di probabilità che gli studenti che rientrano a scuola non saranno affetti da Covid.