Il Comitato spontaneo di genitori, insegnanti e studenti “Scuola in presenza” di L’Aquila e Avezzano, che aderisce alla Rete Nazionale “Scuola in Presenza”, annuncia per domani 21 marzo dalle 16 alle 18 manifestazione a L’Aquila, alla Villa Comunale, per chiedere la riapertura delle scuole.
Appuntamento in contemporanea in tante altre piazze in tutta Italia. Lo stesso comitato ha presentato ieri un ricorso al Tar Abruzzo contro le ordinanze del presidente della Regione n. 11, 13 e 15/2021 che hanno determinato la sospensione della didattica in presenza, dalla primaria alle scuole di secondo grado. Il ricorso verte sulla sproporzione della misura rispetto alla situazione epidemiologica e sul conseguente illegittimo esercizio del potere da parte della Regione.
“Detto potere – spiega il Comitato sarebbe riservato solo a casi eccezionali e imprevedibili, nonché limitato alle situazioni che non siano state già apprezzate e amministrate dall’Autorità Governativa”. “Ad un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni continuano a non riconoscere l’istruzione in presenza come diritto fondamentale ed essenziale – scrive il Comitato – in violazione della Costituzione. Siamo sconcertati dalla mancata presa di posizione del Governo su un tema fondamentale per il futuro del Paese, sconcertati dalla decisione della Giunta regionale e del presidente Marsilio di chiudere le scuole in tutta la regione, ma in particolare nella provincia dell’Aquila nelle zone arancioni, dove gli indici sono al di sotto della soglia di allerta, e preoccupati dalla crescente disuguaglianza sociale”.
La Rete ‘Scuola in Presenza’, apartitica e trasversale, raggruppa al momento oltre 20 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti in Italia. “Insieme rappresentiamo quasi 40.000 aderenti e sostenitori che hanno a cuore il futuro del Paese”. Il Comitato ricorda “che la prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica sta determinando, tra i giovanissimi, un allarmante aumento dei casi di tentato suicidio e di autolesionismo, mentre la scarsa attività fisica e il dilatarsi del tempo trascorso davanti a tablet e Pc inducono l’aumento dei casi di pubertà precoce”.