Da oggi, lunedì 7 febbraio, addio didattica a distanza in centinaia di classi dove gli studenti si sono trovati fino ad oggi in quarantena per casi di positività tra i loro compagni.
Dalle elementari alle superiori, i vaccinati e i guariti d’ora in poi rimarranno sempre in classe e i non vaccinati vedranno dimezzare i giorni di didattica a distanza. Le nuove regole però entrano in vigore subito dopo il fine settimana e se le famiglie tirano un sospiro di sollievo, i dirigenti scolastici non nascondono una certa preoccupazione. “Col week end di mezzo non escludo disservizi, con classi che dovevano tornare in presenza e domani non lo saranno”, dice Antonello Giannelli, presidente di Anp, l’Associazione nazionale dei presidi. A questo si aggiunge il fatto che, lamentano numerosi dirigenti scolastici, le norme nazionali si sovrappongono a quelle regionali e alle disposizioni delle Asl. “C’è un aggrovigliarsi di disposizioni, spesso in contraddizione tra loro, di fronte alle quali rimaniamo perplessi: serve una cabina di regia.
Anche lo Snals, con Elvira Serafini, rileva che “la possibilità del test auto somministrato è prevista solo per chi sia in auto sorveglianza, manifesti dei sintomi e viene data la possibilità di autocertificare il relativo esito, mentre non è chiaro se la disposizione, prevista per la primaria, sia valida pure per le secondarie. E’ necessario promuovere da subito un coordinamento nazionale”.
Alle scuole per l’infanzia, dove i bimbi non sono vaccinati, si resterà in presenza fino a quattro casi di positività. Così anche alle elementari: con cinque o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo della mascherina ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni). Alle scuole medie e superiori con un caso di positività nella stessa classe l’attività didattica prosegue per tutti con l’utilizzo di mascherine ffp2. Con due o più casi di positività i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l’attività in presenza con l’utilizzo di mascherine ffp2.
La Cisl scuola è preoccupata per l’alto numero di casi di contagio previsti nella scuola dell’infanzia prima che vi sia la sospensione delle attività didattiche; la Flc Cgil invece critica la divisione tra alunni vaccinati in classe e non vaccinati, che rimarranno a casa nei casi di positività previsti. Intanto gli studenti delle scuole superiori promettono di ritornare in piazza in diverse città italiane da domani se non verranno ascoltati sull’alternanza e sulla maturità che non vogliono preveda due prove scritte.