All’indomani del rientro a scuola, dopo le vacanze natalizie, nelle organizzazioni sindacali si respira un pò meno soddisfazione di quella espressa dalle istituzioni
La Cisl, per esempio, fa notare che lo screening sulla popolazione degli studenti ha riguardato appena il 60% degli alunni, quindi il 2.5% di positività, emerso non fotografa la situazione reale. La Uil approva il prolungamento dei contratti speciali del personale covid, come sollecitato da mesi al governo, ma esprime perplessità su altre problematiche.
“I contratti – ricorda Fabiola Ortolano, Uil scuola Abruzzo – scadevano il 30 dicembre, per fortuna in extremis il governo ha garantito i rinnovi fino al 31 marzo e ha promesso che troverà nel frattempo le altre risorse per chiudere l’anno scolastico in continuità. Noi abbiamo sempre sostenuto chiaramente la scuola in presenza, ma le cose vanno pianificate, e invece arriviamo sempre tardi, sia con i tamponi agli studenti che con i sistemi di ventilazione nelle classi, non attivati. Al massimo si apre la finestra. Ci sono delle problematiche che andavano affrontate prima di riaprire. Senza contare che per i bimbi più piccoli il tampone non è nemmeno previsto, eppure in questi giorni si è dimostrato che spesso i contagi arrivano proprio dagli asili”.