Quattro Istituti scolastici di troppo in Abruzzo. Questo stando a quanto emerso stamani in una riunione al Palazzo del Consiglio Regionale in Piazza Unione a Pescara con l’Assessore Santangelo con Anci, Uffici Scolastici regionali e provinciali e le organizzazioni sindacali.
I contenuti dell’incontro illustrati in una nota stampa a firma di Davide Desiati, Segretario Generale di Cisl Scuola Abruzzo e Molise. L’Assessore Regionale Santangelo stamattina ha riunito, negli uffici della sede di Piazza Unione a Pescara, per la prima volta il Tavolo Tecnico Interistituzionale per il dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2025/26. Presenti i rappresentanti di 3 province su 4, con l’assenza di L’Aquila, dell’ANCI, degli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, delle organizzazioni sindacali rappresentative della scuola. La Regione Abruzzo chiede una corsa contro il tempo per l’individuazione di 4 istituzioni scolastiche da tagliare, anzi 5 se verrà accolta la retromarcia sul dimensionamento scolastico degli Istituti Comprensivi 1 e 7 di Pescara attuato a
partire dal primo settembre di quest’anno. Almeno per il momento, solo la provincia di Teramo ha presentato l’ipotesi di soppressione delle dirigenze scolastiche del Liceo “Grue” di Castelli e dell’Istituto Comprensivo di Civitella-Torricella.
“La CISL Scuola Abruzzo Molise – si legge nella nota – ha ribadito la propria contrarietà ad un piano di dimensionamento fortemente penalizzante per una regione come l’Abruzzo. I rappresentanti regionali dovrebbero ottenere il giusto riconoscimento del particolare territorio regionale, che prima della modifica della norma godeva largamente delle deroghe ai limiti numerici proprio perché riconosciute come scuole di montagna. Il principio della norma nazionale di salvaguardare le aree montane, ribadito anche dalle linee guida regionali, non è stato accompagnato dall’assegnazione di un adeguato numero di istituzioni scolastiche. La presenza delle scuole nelle nostre montagne necessità di tutte le attenzioni di una dirigenza sul territorio, altrimenti avremo una progressiva desertificazione dei piccoli centri e delle aree montane. Rispetto allo scorso anno, nutrivamo la speranza che messaggi come quelli del film “UN MONDO A PARTE” potevano riuscire a far comprendere il significato della presenza della scuola nelle nostre montagne e nei nostri piccoli comuni e la speranza che il futuro non era solo di poter vivere nei centri più grandi con classi affollate o sovraffollate. “