Salgono a tre le scuole chiuse nel comune dell’Aquila anche se le prime due riapriranno lunedì. Botta e risposta tra sindaco e un consigliere sulla campagna di screening
Tre scuole chiuse nel giro di poco tempo nel Comune dell’Aquila. L’ultima è quella del Torrione che raccoglie in un’unico plesso primaria e infanzia, guidata dalla dirigente scolastica Antonella Conio.
Da giorni i genitori ne chiedevano la chiusura a causa dell’alto numero di classi in quarantena. Sino a pochi giorni fa i casi si attestavano a 5 ma, a quanto pare, negli ultimi giorni il numero è salito e così il sindaco Pierluigi Biondi di intesa con Dipartimento Prevenzione Asl e con la dirigente ha disposto la chiusura dell’intero plesso lasciando a casa quasi 200 alunni.
Un provvedimento che segue quello riferito all’infanzia Montessori e alla primaria San Sisto – Santa Barbara che dopo una chiusura di 14 giorni lunedì riapriranno i battenti.
In questo caso prima, a quanto pare, sarebbero bastati i 14 giorni di quarantena per rientrare, ad oggi filtra invece che in una nuova circolare del Ministero dell’Istruzione rivolto a tutte le scuole, sarebbe stato inserito l’obbligo di tornare con tampone effettuato, naturalmente per i contatti stretti dei casi positivi.
Nella giornata di ieri ha chiuso anche la scuola dell’infanzia a Bazzano dove ci sono circa 100 bambini per un caso di positività tra il personale scolastico, quarantena per tutti.
Sempre più genitori sono sul piede di guerra perché vorrebbero la chiusura totale ma anche su questo c’è una spaccatura perché c’è anche il fronte del si alle scuole in presenza fino a che si può.
La linea scelta è stata un’altra come si sa ma, ad ogni modo, sulle scuole le polemiche non si placano.
Il capogruppo di Italia Viva in Consiglio Comunale Paolo Romano ha attaccato l’amministrazione sullo screening da 300 mila euro che dovrebbe partire per la popolazione scolastica ancora in presenza.
Romano parla di ritardo gravissimo perché lo screening è essenziale ora. È passata una settimana dall’annuncio e 15 giorni dalla delibera e tutto è fermo, dice Romano. Romano fa presente pure che contrariamente a quanto caldeggiato dal
Comitato tecnico scientifico e dalla rappresentante dei pediatri Marisa D’Andrea e dal primario di Malattie Infettive Alessandoe Grimaldi le scuole sono in presenza per infanzia, primarie e prima media quindi era essenziale partire subito.
La replica del sindaco Biondi non si è fatta attendere, accusa Romano innanzitutto di non conoscere bene la prassi amministrativa e dice che nel giro di qualche giorno, visto che c’è un gruppo operativo scientifico con professori e professionisti di un certo spessore, ci sarà la prima bozza di intervento che sarà valutata e poi si potrà partire. Di mezzo c’è anche la procedura, ricorda il sindaco, per il parere del comitato etico trattandosi di minori, questioni della privacy e altro.