Servizi scolastici non usati nel lockdown. I genitori chiedono il rimborso. Al diritto allo studio tantissime domande da evadere. Il Sed sta elaborando i dati
Sempre più genitori stanno lamentando in questi giorni il mancato rimborso di quei servizi scolastici come mensa, pre o inter scuola e trasporto di cui non hanno più usufruito i bambini nel momento del lockdown di marzo scorso con la scuola che non ha più riaperto.
Per ottenere il rimborso le famiglie dovevano presentare un’apposita domanda ma, a quanto pare, i soldi ancora non vengono rimborsati alle famiglie.
Il problema riguarda soprattutto i genitori i cui figli sono passati ad altra scuola perché, almeno per la mensa, i soldi caricati dai genitori attraverso il Mav che va su ComunicApp, la app del Comune che gestisce il servizio di refezione scolastica, sono rimasti lì e dunque sono utilizzabili.
Il discorso riguarda una fascia molto ampia di famiglie e, da quel che si sa, sono tantissime le domande che sono arrivate o stanno arrivando al diritto allo studio.
Qual è allora il problema? I genitori devono pagare la tariffa di quest’anno per il servizio di cui usufruiscono e ottenere al tempo stesso il rimborso per l’anno scorso. Fondamentale è la presentazione dell’Isee. Questa problematica la sta gestendo direttamente il Sed, il servizio di elaborazione dati del Comune, che sta facendo il lavoro di incrociare tutti i dati del pre e inter scuola, trasporto e mensa.
A chi ha, però, ad esempio un debito alla mensa non viene fatto il rimborso per pre scuola e trasporto per recuperare i soldi perché purtroppo, e questo lo ha avuto modo di dire in passato molte volte l’assessore al diritto allo studio Francesco Bignotti, ci sono molte famiglie che, per la mensa ad esempio, sono sotto e risultano debitrici nei confronti del Comune dell’Aquila.
Per questo motivo, insomma, risulta difficoltoso il lavoro del rimborso e incrocio dati.
Se è cambiato intanto l’Isee, infatti, bisogna pure ristabilire la tariffa da applicare alla famiglia per i servizi in questione.
Dunque i rimborsi si faranno a tutti, assicurando il settore, ma non prima delle risultanze di questo lavoro, difficile da fare in poco tempo.
Le difficoltà di questo settore sono state evidenti nei primi giorni di scuola e per il pre scuola soprattutto ma non certo per responsabilità dei lavoratori che sono oberati di chiamate e lavoro.
Al diritto allo studio è cambiato anche il dirigente, via Giannangeli, ora ad interim c’è l’avvocato Domenico De Nardis al settore.