Mascherine al chiuso, addio dal primo maggio. Il governo sembra infatti orientato a eliminare l’obbligo, anche se la decisione definitiva è attesa nei prossimi giorni. Bisognerà indossare la protezione solo sui mezzi di trasporto e nei luoghi di lavoro, ma fino a giugno. Novità previste anche per le scuole.
Dal prossimo primo maggio sarà eliminato l’obbligo di indossare le mascherine anche al chiuso. Ma in queste ore il governo sta verificando l’opportunità di adottare il provvedimento anche alla luce dell’elevato numero di contagi che si continuano a registrare. Prima della data del 30 aprile, bisognerà decidere dove le mascherine continueranno ad essere obbligatorie.
“Sono convinto che passare da un obbligo di mascherina al chiuso a una raccomandazione possa essere la scelta giusta, magari mantenendole in alcuni luoghi come i mezzi di trasporto. Ma oggi credo ci siano le condizioni per procedere con il togliere l’obbligo di mascherine al chiuso”. E’ quanto ha riferito il sottosegretario alla Salute Andrea Costa riferendosi alla scadenza del prossimo primo maggio. “Il decreto in vigore di fatto già toglie l’obbligo di mascherine al chiuso per tutti. Si tratta ora di valutare se mantenerle in alcuni contesti particolari, dove c’è una concentrazione maggiore di persone”, ha aggiunto ancora Costa.
Dell’obbligo di mascherine sui mezzi di trasporto “ne stiamo parlando con il ministro Speranza e gli altri ministri. Quello che io noto è che c’è, giustamente visto che il virus circola ancora, un’attenzione degli individui che tendono ad auto proteggersi, soprattutto nei luoghi chiusi. In altre parti del mondo dove le mascherine erano utilizzate anche prima della pandemia, è un elemento di salute pubblica. Adesso vedremo cosa decideremo ma non c’è dubbio che purtroppo dobbiamo ancora tenere alcuni elementi di sicurezza perché il virus continua a circolare”, ha detto il ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini.
Secondo alcune indiscrezioni, cresce comunque l’esigenza di eliminare le mascherine anche in classe, sull’esempio di quanto sta accadendo in Europa (ultimo caso la Spagna). Al momento, prevale la linea della prudenza scelta anche dal ministro dell’Istruzione che, allo stato attuale, non vorrebbe cambiare nulla fino al termine delle lezioni previste per giugno. Altra situazione quella dell’organico covid nelle scuole, dove attualmente le supplenze del personale docente e quello ATA sono prorogate fino al termine delle lezioni, e comunque non oltre il 15 giugno. Fanno eccezione le scuole dell’infanzia in cui le attività didattiche terminano il 30 giugno. Su questo fronte sembrerebbe che il governo procederà con una proroga anche per il prossimo anno scolastico.