Il professore Giovanni Dursi da oggi inizia uno sciopero della fame nell’ambito delle iniziative a tutela del “diritto allo studio” e relative alle sorti della comunità scolastica del Liceo statale G. Marconi di Pescara. Il docente di filosofia e scienze umane proseguirà a oltranza l’iniziativa, sotto osservazione medica.
Tale decisione, si legge in una nota a firma del Comitato “Marconi Quo Vadis? ”si è resa necessaria constatata la sordità della Provincia di Pescara alle reiterate richieste della comunità scolastica del Liceo statale G. Marconi di Pescara”.
“Si ribadisce che nella difficile fase di smembramento del Liceo, affinché vengano messe in condizione di ridurre al minimo il disagio, sia degli alunni che di tutto il personale, e di assicurare il più possibile il clima di benessere e di serenità che ha sempre caratterizzato la vita e i rapporti all’interno di codesta realtà scolastica, la comunità scolastica è ormai indisponibile a scelte politico-amministrative della Provincia di Pescara che lasciano perplessi per l’intempestività e l’inadeguatezza in termini di problem solving dimostrate finora. Si legge ancora nella nota.
In particolare si stigmatizza il rischio di un “Marconi virtualizzato”, per:
-l’inesistenza – ad oggi – di un cronoprogramma ufficiale che non è stato ancora formalizzato e condiviso in modo tale da consentire idonea dislocazione provvisoria di 67 aule, Laboratori e palestra o spazi per attività motoria, uffici e spazi collettivi di lavoro per poter riprendere “in presenza” e in sicurezza le lezioni confermando la qualità del servizio scolastico reso alle persone ed al territorio, dal prossimo mese di Settembre
-evidenti criticità tecniche del progetto architettonico e del business plan
-sollecitare la Provincia di Pescara a riempire quella sorta di ground zero informativo e gestionale poiché, a meno di 2 mesi dall’inizio dell’Anno scolastico 2021 / 2022, angosciando la comunità scolastica, destabilizzata nella dimensione professionale e a rischio di decremento di iscrizioni – ad oggi – i nuclei familiari ed il personale non hanno notizia in quali edifici si potrà ben insegnare, ben amministrare e gli studenti ben apprendere.
Fino a quando la Provincia di Pescara – auspicabilmente, entro e non oltre la prossima settimana – non emanerà gli atti necessari a garantire la transizione, formalizzando dettagliatamente il cronoprogramma del trasferimento (luoghi idonei, tempi certi), lo sciopero della fame proseguirà”.