Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, rispondendo alla Camera alla interrogazione del Deputato abruzzese Camillo D’Alessandro ha aperto “alla proposta di una iniziativa italiana per la revisione del regime degli Aiuti UE e regionali a favore delle grandi imprese sulle aree definite 107.3.c dove le grandi imprese, come la Sevel, non sono assistiti da finanziamento
pubblico europeo e regionale, cosa che invece è possibile, ad esempio , in Polonia” .
Lo fa sapere il deputato Camillo D’Alessandro (Iv). “Il nodo del rischio delocalizzazioni delle grandi imprese ruota tutto attorno a questo punto. Oggi le grandi imprese operanti nelle nostre aree non sono assistiti da sostegno pubblico per nuovi investimenti sia su produzione, sia sulla ricerca, cosa invece possibile in altre nazioni europee, come la Polonia – riferisce in una nota il parlamentare abruzzese – È necessaria una grande iniziativa in Europa, bisogna alleare altre regioni di altri Paesi che si trovano nelle nostre stesse condizioni, serve negoziare la modifica del trattato UE, serva l’iniziativa diretta del Presidente Draghi.
Le multinazionali fanno le multinazionali, l’Italia deve fare l’Italia. È già accaduto nella storia con un gigante della storia del nostro Paese, con un gigante come Carlo Azeglio Ciampi, che convinse l’Europa ad una nuova definizione di aree finanziabili dopo l’uscita dall’obiettivo 1.”
“Il Trattato UE consente, su iniziativa degli Stati membri, modifiche e deroghe sulla normativa degli Aiuti europei e regionali sulle grandi imprese. Questa è la strada”. Con queste parole il deputato abruzzese ha replicato al Ministro Giorgetti che ha confermato l’iniziativa del governo nel senso auspicato dall’interrogante precisando che dal confronto con Stellantis è emersa la conferma degli impegni della multinazionale in Italia , senza specificare sui singoli stabilimenti. “La risposta del Ministro apre una fase nuova, ma è solo
l’inizio”“Su Sevel il Ministro dovrà farsi ulteriore carico di iniziativa, proprio in ragione della presenza dello stabilimento-gemello, in corso di sviluppo, proprio in Polonia”. “Sconvolge l’assenza della Regione, che dovrebbe, come fece il Presidente Falconio, promuovere un patto tra le Regioni europee che allora erano uscite come noi dall’obiettivo 1 o che stavano uscendo, per favorire una larga convergenza, che unita all’azione dei governi nazionali , riuscì a ottenere la modifica del Trattato”.