Non sono bastate le rassicurazioni arrivate ieri dal ministro Giorgetti al tavolo romano del Mise, il Ministero dello sviluppo economico, al quale si sono seduti i sindacati e il gruppo Stellantis, attorno a cui gravita anche la Sevel di Atessa, che nei giorni scorsi è stata oggetto di un pesante ridimensionamento dei turni di lavoro da 18 a 15 e che di fatto ha lasciato a casa circa 900 lavoratori somministrati per la mancanza di semiconduttori prodotti in Asia che ha bloccato la produzione del Ducato in Val di Sangro e non solo.
Le garanzie del tavolo del Mise non bastano, infatti, a rassicurare lavoratori e sindacati, perché a preoccupare è soprattutto la concorrenza della manodopera polacca nello stabilimento di Gliwice che, come emerso ieri dal tavolo del Mise, non sarà alternativo alla Sevel di Atessa, ma complementare.
Per la UIL “il tavolo ministeriale con Stellantis deve proseguire fino alla definizione di una missione produttiva per tutti gli stabilimenti italiani, con il Governo che non dovrà solo essere garante ma anche supporto, perché il momento, già di per sé difficilissimo, è aggravato dalle problematiche legate al processo di riconversione della produzione nel solco della transizione ecologica”, come annunciato da Nicola Manzi, coordinatore regionale Uilm Abruzzo.
Oggi, intanto, la Fiom Cgil ha riunito a Roma il coordinamento nazionale per analizzare e discutere quanto emerso ieri con Stellantis dal tavolo del Mise.
Per Domenico Bologna della Fim Cisl Abruzzo e Molise “resta fondamentale il coinvolgimento della politica per ammodernare le infrastrutture abruzzesi e rendere competitivo il territorio”.