Sicurezza negli ospedali: Ugl sollecita le Prefetture di Chieti e Pescara

Sulla sicurezza negli ospedali l’Ugl torna a denunciare le gravi carenze di personale di vigilanza a scapito di utenti e personale delle strutture sanitarie: chiesto un incontro coi prefetti di Chieti e Pescara

Pubblichiamo di seguito il comunicato a firma di Armando Foschi e Fabio Urbini, rispettivamente segretario rovinciale UGL-UTL Chieti Pescara e coordinatore regionale UGL Sicurezza Civile Abruzzo. Siamo felici che altre organizzazioni sindacali improvvisamente si siano accorte che la sanità abruzzese sta riducendo da tempo la vigilanza privata a discapito della sicurezza degli utenti e del personale sanitario oltre che delle guardie giurate stesse.

L’Ugl Sicurezza Civile sono mesi che sta cercano inutilmente un punto di incontro con la Asl di Pescara anche attivando stati di agitazione che sono svaniti nel nulla nonostante le riunioni in Prefettura. Nello specifico a Pescara la Asl ha ridotto la commessa riducendo le postazioni ed eliminando le guardie giurate. Durante il giorno in tutto il nosocomio sono presenti solo due gpg, una in sala monitor e l’altra al pronto soccorso.

Queste due figure devono sopperire alla problematiche quotidiane, effettuare interventi etc., lasciando di fatto scoperte le postazioni considerate vitali. Il posto di polizia, molto spesso, dal tardo pomeriggio alla mattina seguente è chiuso. Identico copione, chiusura del posto fisso di polizia, dal sabato pomeriggio fino al lunedì mattina. Tale situazione costringe, l’unica guardia giurata presente in pronto soccorso, a situazioni e interventi sempre più spesso complicati e difficili. Tutto questo nonostante la Asl avesse promesso al questore e tramite comunicato di ampliare la presenza in pronto soccorso e durante il giorno in ospedale ad oggi, uno dei pochi con la minor presenza di vigilanza, proprio in un momento in cui in tutta Italia si susseguono aggressioni e fatti di cronaca violenti.

La Asl di Pescara ha invece ampliato il portierato sempre più presente all’interno dell’ospedale. La Asl di Chieti invece ha congelato l’appalto della portineria a sfavore del settore portierato necessario per una riorganizzazione delle figure e una redistribuzione più oculata delle figure professionali. Due province vicine con due modalità di gestione opposta che però ha come unico scopo quello di ridurre eliminare o danneggiare il comparto vigilanza che attualmente nelle strutture sanitarie, come importanza, viene immediatamente dopo il personale sanitario. A gran voce continuiamo a chiedere un incontro con i Prefetti di Chieti e Pescara per verificare la carenza di sicurezza presente nei nosocomi.

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Anna Di Giorgio: