Nuovo vertice per la sicurezza della fondovalle Trigno, la statale 650 conosciuta col nome di Trignina
Il vertice si è tenuto questa mattina nella sezione della Polizia Stradale di Chieti, da fine marzo diretta da Tommaso Vecchio. L’importante arteria che collega Abruzzo e Molise è spesso oggetto di vertici vista la frequenza con cui avvengono gli incidenti, alcuni anche moto gravi. L’invito al vertice del Prefetto Mario Della Cioppa è stato raccolto da amministratori e comandanti della Polizia locale, interessati dalla problematica. Tra i correttivi discussi l’implementazione dei servizi per il controllo della velocità. Saranno intensificati dalle polizie locali i servizi di controllo della velocità lungo la strada statale 650 Trignina, teatro di gravi incidenti stradali. È quanto si è deciso a Chieti nel corso di una riunione di ordine tecnico, coordinata su delega prefettizia dal dirigente della sezione di Chieti della Polizia Stradale, Tommaso Vecchio, e dedicata alla valutazione e all’analisi delle problematiche
dell’importante arteria stradale. Alla riunione, voluta dal prefetto della provincia di Chieti Mario Della Cioppa a fronte delle decisioni prese nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dello scorso 16 novembre, hanno preso parte sindaci, amministratori e responsabili della Polizia Locale dei Comuni interessati dalla Trignina. “Questa Statale è stata già oggetto di attenzione per quanto riguarda i servizi sviluppati dalle polizie locali e dalle forze dell’ordine durante il periodo estivo, abbiamo già registrato con ottimi risultati un’implementazione dei servizi di rilevazione della velocità – ha detto Vecchio – In questo contesto si è naturalmente deciso di implementare ulteriormente questi controlli, garantendo la presenza specificamente delle polizie locali, ma anche delle altre forze dell’ordine. Il nostro scopo è controllare il fenomeno della velocità, ridurre gli atteggiamenti di guida pericolosa che determinano incidenti purtroppo spesso mortali. Questi servizi si possono considerare già attivi e i risultati saranno oggetto di analisi in riunioni successive”