Sarà interrogato, domani mattina, 17 giugno, Giuseppe Di Martino, l’architetto di 45 anni di Silvi sottoposto a fermo per la morte del padre Giovanni, 73enne, meccanico in pensione. La Procura della Repubblica di Teramo ha formulato l’accusa di omicidio volontario.
Il titolare del fascicolo, il pm Enrica Medori, contesta l’omicidio volontario a Giuseppe Di Martino, che domani mattina comparirà davanti al gip Domenico Canosa per la convalida del fermo. L’architetto avrà la possibilità di ricostruire l’esatta dinamica. Secondo alcuni aspetti emersi dai risultati dell’autopsia, eseguita ieri mattina dall’anatomopatologo Pietro Falco, le lesioni sarebbero riconducibili ad una colluttazione e le fratture vertebrali e cervicali compatibili con un trauma da caduta. Sul corpo ci sarebbero molti altri segni, anche quello al collo che lo
stesso figlio ha ammesso di aver stretto, o alle costole, che confermerebbe il tentativo di rianimarlo.
L’uomo ai carabinieri della Stazione di Silvi, che stanno svolgendo indagini insieme ai colleghi della Compagnia di Giulianova, coordinati dal comandante Vincenzo Marzo, intervenuti nell’abitazione di via Dante Alighieri, aveva reso dichiarazioni spontanee affermando di essere intervenuto per sedare una lite tra i suoi genitori e di aver strattonato il padre, che stava inveendo contro la madre, e che Giovanni Di Martino sarebbe caduto battendo la testa contro un tavolino. Al momento del fermo presso la casa circondariale di Teramo si era diffusa la notizia che l’architetto era accusato di omicidio preterintenzionale. Sono previsti approfondimenti in base agli esami eseguiti sull’auto e nell’abitazione della famiglia Di Martino, che sono state poste sotto sequestro.
La tragedia si è consumata la notte tra giovedì e venerdi scorsi nella cucina della casa dove vivevano padre, madre e figlio. La donna, ha raccontato di aver subito maltrattamenti, da più di trent’anni dal marito e che, ormai stanca della situazione diventata insostenibile, aveva deciso di andare via di casa ma l’uomo non era d’accordo e quindi avrebbe iniziato a colpirla. A quel punto il figlio sarebbe intervenuto per difenderla e tra i due uomini sarebbe scoppiata una violenta colluttazione sfociata in tragedia. Giovanni Di Martino è rimasto gravemente ferito alla testa ed è morto all’ospedale di Atri.