Nel consiglio comunale di Silvi esaminate le osservazioni alla proposta di Variante al Piano demaniale marittimo
La variante è stata predisposta dal Servizio Demanio Marittimo. La votazione finale dell’atto amministrativo ha registrato 10 voti favorevoli, 6 astenuti e nessun voto contrario.
“In consiglio – ha detto la vicesindaco delegata al Demanio marittimo Luciana Di Marco – abbiamo dedicato circa sei ore all’esame e alla discussione delle37 osservazioni fatte al progetto di Variante al PDM presentate da titolari di concessioni demaniali marittime, da portatori di interesse e da associazioni di categoria che erano state precedentemente istruite e corredate dal parere tecnico dell’Ufficio competente.
Al di là della valutazione meramente tecnica, ci siamo posti di fronte al delicato argomento in discussione con un atteggiamento mentale sereno, con l’unico obiettivo di garantire alla nostra città, alla sua immagine turistica e agli operatori di settore un buon servizio. Le osservazioni accolte integralmente sono risultate 19, quelle solo parzialmente 8, a 5 abbiamo confermato la non accettabilità e 5 sono state ritenute non valutabili”.
L’iter per rendere efficace la Variante, però, non si è concluso. Dopo che l’Ufficio Demanio avrà definito la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), si procederà alla convocazione della Conferenza dei servizi dove saranno chiamati ad esprimere il nulla osta gli enti competenti, ossia Regione, Direzione Marittima, Agenzia del Demanio, Soprintendenza ai Beni Culturali, Area Marina Protetta del Cerrano e Agenzia della Dogana.
Tutto si concluderà in Consiglio comunale per la definitiva approvazione della Variante al PDM, che da quel momento diventerà operativa.
“Sono convinto – ha dichiarato il sindaco Andrea Scordella – che l’amministrazione comunale anche in questa circostanza ha fatto un buon lavoro. Abbiamo puntato principalmente a fare l’interesse primario di Silvi e al miglioramento della qualità dei servizi turistici, tenendo nella giusta considerazione le esigenze prospettate dagli operatori di settore.
Abbiamo, inoltre, rispettato le norme, le prescrizioni e le indicazioni fornite dagli enti sovracomunali e da quelli che, per ragioni diverse, hanno competenza in materia. A tal proposito abbiamo voluto mantenere il 25% delle aree demaniali destinate a spiaggia libera, percentuale ben al di sopra di quanto previsto dalle disposizioni regionali che hanno fissato tale limite al 20%”.