La Corte d’Appello dell’Aquila conferma la sentenza del Tribunale che aveva accolto la richiesta di risarcimento a favore dei figli di una delle vittime del sisma 2009
In particolare, si tratta di una vittima del crollo del palazzo in via Campo di Fossa 6B in cui persero la vita 24 persone durante il terremoto del 6 aprile 2009.
Il risarcimento segue la citazione in giudizio della Presidenza del consiglio dei ministri condannata a pagare 385 mila euro per uno dei crolli più gravi nel centro storico del capoluogo di regione.
Al figlio che era con la mamma al momento del crollo alle 3.e 32 del 6 aprile di 16 anni fa, rimasto gravemente ferito, era stato riconosciuto un danno permanente.
L’avvocato Giuseppe Fisauli, che rappresenta le parti civili, evidenzia “che ci si trova di fronte a un altro verdetto che esclude le responsabilità delle vittime, in questo caso un decesso e un ferimento grave, a differenza del pronunciamento a firma del giudice Monica Croci che, il 9 ottobre 2022, in un processo civile riguardante sempre lo stesso palazzo, aveva sancito che le vittime avessero una parte della colpa perché sarebbero dovute uscire dal palazzo dopo le prime scosse”.
Con questa sentenza i giudici hanno ribadito che non ci furono negligenze di sorta anche a fronte del fatto che le Istituzioni pubbliche avevano fatto trapelare notizie rassicuranti in merito alle scosse in atto da mesi. In particolare il riferimento è alla Commissione grandi rischi che il 31 marzo 2009, in pieno sciame sismico, si riunì all’Aquila.
Al termine l’allora vice presidente dell’organismo, Bernardo De Bernardinis, a nome dei sei suoi colleghi, tutti scienziati dei terremoti, invitò gli aquilani a convivere con serenità con la difficile situazione che si era creata.
Cinque giorni dopo la tragica scossa che fece 309 morti e oltre 1500 feriti.
I sette scienziati in primo grado furono condannati a sei anni di carcere per aver rassicurato senza basi certe gli aquilani che poi non avrebbero assunto le solite precauzioni, come quella di uscire di casa dopo forti scosse.
In secondo grado gli scienziati furono assolti, tranne De Bernardinis al quale sono stati inflitti due anni, confermati dalla Cassazione.
La sentenza di primo grado, ora confermata, è stata firmata dal giudice Baldovino De Sensi mentre il collegio di appello che ha ribadito la decisione era formato dai magistrati Filocamo, Fabrizio e Iachini Bellisarii. Lo Stato, tramite l’Avvocatura, dovrebbe presentare ricorso in Cassazione.
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