Il sei aprile è passato. Dopo il ricordo delle vittime del terremoto del 2009 a L’Aquila, le riflessioni del giornalista Giustino Parisse
La fiaccolata si è svolta in forma ridotta, come chiesto dai parenti delle vittime che vogliono tornare ad un significato autentico, senza passerelle. Negli anni tondi si farà la fiaccolata originaria, negli altri dei momenti di cammino insieme.
Quest’anno anche la premier Giorgia Meloni, in città il 4 aprile per un altro evento, ha voluto omaggiare le vittime con un momento di raccoglimento al Parco della memoria.
Sedici anni sono tanti, anche se il 6 aprile del 2009 sembra ieri: un tempo congruo per valutare i passi in avanti fatti dalla città e dai suoi borghi e per vedere ciò che ancora manca.
Abbiamo provato a fare il punto con il giornalista Giustino Parisse che, al di là delle perdite personali avute a causa del sisma, non si è mai sottratto al suo lavoro di cronista raccontando anche la ricostruzione sul quotidiano il Centro.Parisse riflette sul fatto che la città è pressoché tutta ricostruita, ma nelle frazioni la situazione è diversa. Alcune, come Onna, hanno quasi ultimato, altre no. E anche se la ricostruzione materiale finirà nei tempi previsti, la città ancora è lontana da quella che era prima del 2009: viva. Al di là di alcuni eventi che si organizzano, serve ricreare una vera ricostruzione sociale.