Sisma, a Crognaleto per l’inagibilità di un ponte isolate 700 persone. Evacuata la Camera Commercio a Teramo
Un intero paese isolato, con le sue frazioni comprese, e 700 persone tagliate fuori dal mondo. E’ la situazione a Crognaleto, piccolo centro della provincia di Teramo a mille metri di quota, dopo la chiusura del ponte di Aprati, decisa in Prefettura in seguito a un sopralluogo della Dicomac della Protezione civile: ponte inagibile per il rischio di crollo. La relativa ordinanza della Provincia ha suscitato le ire del primo cittadino Giuseppe D’Alonzo che aveva chiesto inutilmente soluzioni alternative. Il ponte in questione era sotto controllo già dal terremoto del 24 agosto. Al momento Crognaleto e le frazioni di Valle Vaccaro, Frattoli, Alvi, Tottea, Cervaro e Cesacastina non sono raggiungibili da nessuna delle due vallate, questo anche a causa di massi caduti a monte del paese, che non lasciano via d’uscita su Piane Roseto.
“Fino a ieri erano state stabilite solo limitazioni al traffico – spiega il sindaco D’Alonzo – Oggi è stata decisa la chiusura del ponte che di fatto isola 700 persone. E’ un momento difficilissimo per il territorio. Ho convocato una riunione al Coc comunale e stiamo andando sul territorio ad avvisare i cittadini, sono arrabbiatissimi. Affronteremo anche questa emergenza. Metterò un’ambulanza dall’altra parte, un presidio sanitario in modo da affrontare eventuali problemi. E’ vero che di notte si alza un elicottero per il volo notturno, ma ci sono frazioni isolate”.
Intanto a Teramo solo oggi sono stati sgomberati l’edificio della Camera di Commercio in via Savini e il cortile del Comando dei Carabinieri, lungo la stessa via. Sempre oggi il Comune ha dichiarato parzialmente inagibili le Poste in via Pannella, anche se il provvedimento riguarda due locali di servizio, mentre gli sportelli rimangono operativi, e il Coc ha ancora 1600 sopralluoghi da effettuare. Inoltre è stato chiuso ancora una volta il cimitero di Miano, mentre rimangono aperti quelli di Cartecchio, Caprafico, Poggio Cono e San Nicolò.