La Cabina di coordinamento Sisma 2016, in collaborazione con le Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, ha introdotto nuove semplificazioni per velocizzare la ricostruzione nel Centro Italia
Si tratta dei danni prodotti dal terremoto che ha interessato il Centro Italia tra agosto 2016 e 18 gennaio 2017. Il Commissario straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, al termine della cabina di Coordinamento che si è tenuta oggi, ha spiegato:
“Abbiamo deciso di sviluppare meccanismi di accorpamento delle gare pubbliche che, secondo una logica di efficienza, aggreghi interventi omogenei o limitrofi in lotti unitari e favorisca lo strumento dell’accordo quadro comprimendo i termini procedurali. Inoltre sono state attivate logiche di progettazione e gestione unitaria degli interventi che, specie nei comuni più devastati, presentano una complessità riconducibile alle interferenze tra proprietà pubbliche e private. Abbiamo impresso un cambio di passo alla ricostruzione ma, per mantenere il giusto ritmo, è necessario garantire un’attenzione costante all’esigenza di semplificare e velocizzare le procedure”.
Castelli ha anche ringraziato i presidenti delle quattro Regioni centrali per il contributo e il sostegno che danno all’opera di ricostruzione dell’Appennino centrale.
“Attraverso le ordinanze approvate oggi andiamo a intervenire in modo puntuale su situazioni che necessitano di soluzioni specifiche o risorse aggiuntive e, allo stesso tempo, andiamo ad ampliare gli interventi che possono avvalersi degli strumenti offerti dalle ordinanze speciali in deroga. È fondamentale mantenere e implementare questo cambio di passo che ci sta consentendo di passare sempre più dalle norme ai cantieri”.
Tra gli interventi deliberati oggi in cabina di Coordinamento, ce n’è anche uno che riguarda l’Ater di Teramo. Per accelerare la ricostruzione dei 62 edifici di proprietà dell’Azienda territoriale, dove prima del sisma abitavano oltre 600 famiglie e per i quali la Struttura commissariale ha previsto un finanziamento di 60 milioni di euro, viene data la possibilità al soggetto attuatore di ricorrere a uno o più accordi quadro. Castellei
“Questo strumento, già operativo in alcune programmazioni della ricostruzione pubblica, consente di procedere in modo più celere sia in fase di individuazione degli operatori economici che di affidamento e cantierizzazione” conclude Castelli.