Questa mattina il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e i primi cittadini dei 138 comuni del cratere simico del Centro Italia sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco
Insieme ai sindaci c’erano anche i presidenti di Province e Regioni, i Prefetti, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli e altre autorità.
Un incontro che ha rappresentato l’occasione per ribadire il ringraziamento dei sindaci al Pontefice, per la vicinanza e l’attenzione dimostrata nei confronti degli amministratori locali, da sempre in prima linea nella tutela dei propri territori e delle proprie comunità.
“Ogni momento di incontro con Papa Francesco, il Papa che sempre più ci richiama al rispetto dei diritti e della pace – sottolinea il sindaco Gianguido D’Alberto – è per noi fonte di grande commozione. Nelle sue parole, oggi come in passato, ritroviamo il senso del nostro essere sindaci, che è quello della tutela dei più fragili, della promozione del senso di giustizia, dell’agire mettendo sempre al centro l’uomo come persona”.
Nel suo saluto ai sindaci del cratere, Papa Francesco si è soffermato in particolare su tre temi fondamentali: la ricostruzione, il rispetto dell’ambiente, i cambiamenti climatici:
“Oggi, – ha detto il Pontefice – mentre ricordiamo con dolore la tragedia e le vittime, ai cui parenti voglio rinnovare la mia vicinanza, possiamo, grazie alla vostra perseveranza e lungimiranza, parlare anche di significativi passi avanti nella ricostruzione. In questi anni avete dimostrato che lo spirito di collaborazione può vincere ostacoli e incertezze, costituendovi «in un “noi” che abita la Casa comune» (Lett. enc.Fratelli tutti, 17), perché dalle macerie possa nascere qualcosa di nuovo. Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio, specialmente con il programma di rigenerazione socio-economica Next Appennino, proponendo tre attenzioni molto importanti: alla sostenibilità, alla natura e agli attuali mutamenti climatici”.
“Il Santo Padre ci ha ricordato come la ricostruzione debba rappresentare un’opportunità per rimettere al centro la persona – prosegue il primo cittadino – una ricostruzione non solo fisica ma anche e soprattutto sociale, che faccia proprio il concetto sostenibilità intesa come elemento di giustizia, uguaglianza, carità, tutela dei più fragili. Un richiamo al concetto del Noi che deve ispirare il lavoro di tutti gli amministratori pubblici”.
Una ricostruzione che, come evidenziato dal Pontefice, deve accompagnarsi a una grande attenzione al tema dell’ambiente.
“Il richiamo del Santo Padre al rispetto della natura, ad una ricostruzione in armonia con l’ambiente e come opportunità per rimediare agli errori del passato – conclude il sindaco – deve essere per noi fonte di ispirazione in tutti i processi di rigenerazione urbana dei territori che necessariamente devono accompagnarsi al processo di ricostruzione”.
Nel corso dell’incontro, che segue quello con i sindaci del 2020, quando in piazza San Pietro fu esposto il presepe di Castelli, il primo cittadino ha consegnato al Santo Padre, insieme alla raffigurazione del Leone Stiloforo che presidia il portale del Duomo, una lettera in cui rinnova al Pontefice l’invito a venire a Teramo, esprimendo il desiderio della città “ di ricambiare l’abbraccio che oggi, tramite la mia modesta persona, essa Le porge”.