Le nuove normative per l’assistenza agli sfollati del Centro Italia subiranno delle modifiche significative
A partire dal 1° settembre, la responsabilità per la gestione del “Contributo di Autonoma Sistemazione” (CAS) sarà trasferita dalla Protezione Civile alla Struttura Commissariale per la Ricostruzione. Dalla stessa data cambierà anche nome: si chiamerà “Contributo per il disagio abitativo finalizzato alla ricostruzione” e sebbene sarà in gestione alla struttura commissariale continuerà a essere erogato dai Comuni. Una delle principali variazioni riguarda gli inquilini di immobili dichiarati inabitabili a causa dei danni sismici, i quali non riceveranno più questo tipo di sostegno.
Queste modifiche sono state introdotte tramite un decreto-legge emanato dal Consiglio dei Ministri. Il commissario Guido Castelli ha espresso il suo consenso per il provvedimento, ritenuto necessario per passare da una fase di emergenza a una di ricostruzione più strutturata. Castelli ha anche assunto la responsabilità per la nuova gestione dei contributi, ringraziando il Governo per la fiducia dimostrata. Gli inquilini che hanno ottenuto alloggi alternativi, le cosiddette SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza), beneficeranno di un canone ridotto.
I proprietari che ricevono il CAS o sono beneficiari di SAE dovranno presentare il progetto di ricostruzione entro il 30 giugno, in assenza di ostacoli oggettivi. Il sindaco Gianguido D’Alberto ha sottolineato l’importanza di un passaggio graduale dall’emergenza alla ricostruzione, mantenendo un occhio di riguardo per le difficoltà abitative persistenti. Ha inoltre evidenziato la necessità di proteggere gli inquilini di case popolari e ha chiesto un emendamento al decreto per garantire un trattamento speciale agli inquilini ritardati nella ricostruzione a causa dell’Ater.