Dopo gli intoppi degli anni passati che tanto hanno fatto discutere si cominciano ad avere buoni dati sulla ricostruzione del centro Italia che ha snocciolato il commissario Legnini
Il punto sulla ricostruzione del centro Italia con tre nuove ordinanze e un pacchetto messo a punto per il recovery plan.
Il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini ha incontrato in conferenza stampa giornalisti e comitati in occasione del quarto anniversario.
Legnini ha snocciolato i dati. Nel corso dell’anno 1.871 pratiche approvate arrivate a contributo e pronte per partire con i lavori.
Terminate opere in mille cantieri con mille famiglie che tornano a casa. Le domande presentate, al 26 ottobre 2020, arrivano così a 14.641.
Anche la ricostruzione pubblica sta facendo progressi, seppur ancora limitati. Tra giugno ed ottobre sono stati avviati altri 106 interventi, sono stati affidati definitivamente 32 incarichi di progettazione e conclusi i lavori su altre 23. A dimostrazione dei progressi c’è anche l’importante flusso finanziario che ne deriva.
Incidono le semplificazioni e le accelerazioni introdotte con l’ordinanza 100.
Riaperto il bando Inail per la concessione di contributi a fondo perduto alle imprese per la sicurezza nei cantieri e si stanno attivando protocolli di legalità con il coordinamento del procuratore generale in quiescenza Fausto Cardella.
Arrivano pure tre nuove ordinanze. La prima disciplina l’uso dei poteri in deroga concessi dalla legge al Commissario per la realizzazione di opere prioritarie.
Un’altra ordinanza interverrà con ulteriori miglioramenti della normativa sulla ricostruzione privata.
Con una terza ordinanza si procederà infine alla rimodulazione del programma di intervento sulle opere pubbliche, con la definizione di un nuovo elenco unico.
Il governo ha intanto garantito un nuovo stanziamento per la ricostruzione pubblica nella Legge di Bilancio 2021.
L’ammontare delle risorse a favore della ricostruzione potrebbe inoltre aumentare considerevolmente con l’approvazione del pacchetto sisma del Recovery Plan nazionale.
Le schede consegnate prevedono cinque interventi, alcuni dei quali destinati a tutti i territori dove si sta ricostruendo dopo una catastrofe, altri specifici per il Centro Italia colpito dai terremoti del 2009 e del 2016 che puntano a una ricostruzione “sicura, sostenibile e connessa”. Tra questi un Superbonus edilizio.
La seconda misura riguarda la messa in sicurezza e la ristrutturazione delle attività economiche, dei servizi sociali ed alla persona, degli asili, dei centri di aggregazione, delle scuole di ogni ordine e grado.
Le altre misure del pacchetto riguardano lo sviluppo delle attività economiche, culturali, turistiche del Centro Italia, con un’enfasi particolare sulla formazione scolastica e l’alta formazione professionale e universitaria, ma anche sull’economia circolare, l’agroecologia, il recupero del territorio.