Una vecchia cabina telefonica sta bloccando da anni la ricostruzione di un grande aggregato a Roio Poggio, dove risiedevano persone che vorrebbero tornare nelle loro case e vorrebbero riappropriarsi dello loro vita dopo 12 anni di confino per sfollati.
La vicenda riguarda il Consorzio Madonna di Roio 278. Gli inquilini del consorzio – che denunciano la situazione in una nota – pur avendo presentato il progetto nei tempi e aver superato correttamente tutti gli step della filiera autorizzativa per ottenere il contributo per la ricostruzione, si sono dovuti fermare davanti ad una piccola cabina di Telecom, ubicata in un vano dello stabile, in virtù di un contratto antecedente il sisma. Questa presenza impedisce l’inizio dei lavori di demolizione del fabbricato, perché Telecom non risponde ai numerosi solleciti a lasciare l’immobile, inviati anche per vie legali, a spese di privati cittadini sin dal settembre del 2017.
Secondo quanto riferiscono gli inquilini – ancora confinati nei Map di Roio – l’unico riscontro formale da parte di Telecom consiste in una richiesta ufficiale di sospensiva dei lavori sull’aggregato, già scaduta nel luglio dello scorso anno. Tale data era stata indicata dalla stessa società telefonica quale periodo previsto per il fine lavori relativo allo spostamento della cabina in questione e a carico di Telecom. Il Consorzio intanto è da tempo in possesso del contributo per la ricostruzione, con una parte già accreditata sul conto corrente in data 3 maggio 2019 e con contratto stipulato con le ditte affidatarie per la ricostruzione in data 24 luglio 2019. Ad oggi, però, la demolizione non può iniziare e si corre il serio rischio che il contributo sia revocato per scadenza dei termini contrattuali.