Sito Bussi: Forum H2O su causa intentata da Edison contro lo Stato

Il Forum H2O ha indetto una conferenza stampa sulla causa che Edison ha intentato contro lo Stato in merito alle bonifiche sei siti nazionali inquinati di Bussi e Mantova

In conferenza stampa, il Forum H2O ha parlato della causa che Edison ha intentato contro lo Stato italiano davanti alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo sugli obblighi a provvedere alle bonifiche dei siti nazionali inquinati di Bussi e Mantova.

La nota del Forum H2o

Edison ricorre contro lo Stato italiano alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sugli obblighi di bonifica dei siti inquinati di Bussi sul Tirino e Mantova.

Forum H2O: «Si decide sulla responsabilità per le bonifiche delle cosiddette contaminazioni storiche, in ballo diversi miliardi di euro su migliaia di siti perché la decisione farà giurisprudenza».

«Surreale che 500.000 persone abbiano bevuto per decenni e fino al 2007 acqua ai cancerogeni ma sia Edison a pretendere di vedersi riconosciuti violati i propri diritti umani».

Una causa potenzialmente miliardaria sui siti inquinati arriva davanti ai giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo: la società Edison ha introdotto due ricorsi perché ritiene che sia stato violato il suo diritto al rispetto dei beni in quanto lo Stato le ha imposto l’obbligo di bonificare diverse aree pesantemente contaminate nei siti nazionali di Bussi sul Tirino e Mantova.

Si tratta di contaminazione da sostanze come mercurio, solventi clorurati cancerogeni, diossine, piombo di cui Edison è stata ritenuta responsabile dalle province di Pescara e Mantova. Dopo aver perso in tutti i gradi di giudizio nei tribunali nazionali – dai TAR al Consiglio di Stato – la società nel 2020 ha deciso di rivolgersi alla Corte di Strasburgo. Una vicenda che emerge solo ora grazie all’azione delle associazioni Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese che hanno ottenuto dal Presidente della I sezione della Corte europea di poter depositare una memoria in qualità di amicus curiae. Le associazioni, quindi, pur non essendo parti nella causa – come, invece, Edison e lo Stato – sono state chiamate a intervenire nell’interesse della corretta amministrazione della giustizia.

Dichiara l’avvocato Roberta Greco, dello studio legale Saccucci and Partners che ha assistito le associazioni nella stesura dell’intervento Lo scorso marzo 2024 la Corte europea ha dato comunicazione del ricorso Edison al Governo italiano. «Si tratta di un passaggio decisivo in quanto la Corte ha ritenuto il ricorso meritevole di approfondimento e instaurato il contraddittorio, anziché dichiararlo inammissibile. L’intervento delle associazioni si è quindi rivelato necessario per fornire alla Corte europea informazioni essenziali ai fini della corretta istruzione della causa, quali quelle relative alla situazione ambientale e sanitaria del sito di Bussi e quelle concernenti il quadro giuridico in materia di contaminazioni storiche. Con riguardo alla situazione ambientale e sanitaria, le associazioni hanno fatto emergere il gravissimo stato di contaminazione del sito a causa della diffusa presenza di sostanze cancerogene e/o tossiche a cui sono state esposte centinaia di migliaia di persone attraverso la distribuzione di acqua potabile contaminata. Con riferimento al quadro normativo, hanno spiegato come norme cogenti in materia ambientale esistessero già alla data cui risalgono i fatti contestati, di qui gli obblighi di bonifica. Siamo soddisfatti del lavoro svolto che restituisce alla Corte la misura della rilevanza sociale della causa e dell’impatto sulla vita dei cittadini che vivono nei territori inquinati».