Pescara scivola al 49esimo posto e perde sei posizioni nell’indagine annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. Ma la città è comunque prima in Abruzzo, seguita da L’Aquila (62esima), Chieti (63esima) e infine Teramo (68esima), l’unica a guadagnare posizioni rispetto al 2020.
Poche luci e tante ombre per le province abruzzesi, almeno scorrendo i parametri presi in analisi per stilare la classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nel 2021 nelle 107 province italiane. L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo occupano tutte la parte medio-bassa della graduatoria: le prime tre perdono posizioni importanti negli ultimi 12 mesi, mentre l’unica che risale di 8 posizioni è Teramo. Anche quest’anno l’indagine del quotidiano ha preso in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
In Italia, a sorpresa, Trieste conquista il gradino più alto del podio, in risalita di 4 posizioni. Strappa il traguardo a Milano, che guadagna 10 punti rispetto allo scorso anno, e a Trento, medaglia di bronzo in questa particolare graduatoria. All’ultimo posto c’è Crotone (107esima in Italia) preceduta da Foggia (106) e Trapani (105). In Abruzzo, invece, al primo posto della classifica del Sole 24 Ore c’è Pescara, che si posiziona al 49esimo posto su 107, prima in regione ma in caduta di 6 posti rispetto al 2020. Per la provincia adriatica, la performance migliore è relativa alla qualità dei medici di medicina generale (2° posto in classifica) guardando i professionisti attivi ogni 10mila abitanti. I parametri peggiori rilevati, invece, sono relativi alla qualità della vita dei bambini: Pescara è 105° in classifica analizzando 12 parametri quali asili nido, aree giochi, pediatri, studenti per classe e scuole accessibili o con giardini e palestre.
L’Aquila è segnata al gradino 62 della classifica annuale sulla qualità della vita del Sole 24 Ore. Il capoluogo abruzzese perde ben 21 posizioni rispetto al 2020, passando dal 41esimo al 62esimo posto. Anche Chieti è in discesa (meno 7): la città teatina risulta al 6° posto in classifica per “Riciclaggio e impiego di denaro” in base alle denunce ogni 100mila abitanti, ma scivola in coda alla classifica per le piste ciclabili (103° posto). Teramo chiude la classifica delle province abruzzesi piazzandosi al 68esimo posto, ma fra tutte è l’unica che risale la china grazie, in parte, al 5° posto in classifica per il canone medio dei prezzi di locazione degli appartamenti, mentre va male (105° in classifica) per il reddito medio da pensione di vecchiaia.