“Non mi sento un eroe. Non sono un eroe”. Così questa mattina Vincenzo Femminelli, il tassista ed ex militare della Guardia di Finanza che per tre ore ha portato in macchina, da Pescara fino ad un’area di servizio della A14 nel pesarese, Federico Pecorale, il 29enne accusato di aver sparato domenica pomeriggio al cuoco 23enne di un ristobar di Piazza della Rinascita a Pescara. Terzo intervento, ieri sera, per il giovane Yelfry: delicate le prossime 72ore
“Sono una persona normale – ha detto – che ha fatto il suo dovere. Nonostante sono passati cinque anni da quando ho lasciato la Guardia di Finanza, la divisa me la porto dentro. E quando c’è da dare una mano sono sempre pronto”. Femminelli è stato premiato oggi nel corso della cerimonia per il 170/o anniversario dalla Fondazione della Polizia di Stato che si è tenuta all’Aurum a Pescara. “Siamo stati in auto per oltre tre ore. Mi aveva chiamato anche quando era a Gissi. Sono stato in contatto con le forze dell’ordine sin dai primi momenti. Paura? Non ne ho avuta”. Prosegue ancora il tassista. “C’era un po’ di instabilità – spiega – ma pensavo di riuscire a portare a termine la situazione. Non era espansivo e dopo che ha iniziato a sentire le telefonate ha iniziato ad agitarsi. Non mi aspettavo tanta notorietà sinceramente. Complimenti alle forze dell’ordine per quello che è stato fatto”.
Sul fronte del bollettino medico per le condizioni del 23enne ferito domenica nella sparatoria, la Asl di Pescara fa sapere che nella serata di ieri il giovane è stato sottoposto anche ad un intervento di laminectomia “per decomprimere il midollo spinale sofferente a seguito del trauma cinetico legato all’ingresso di un proiettile”. L’intervento è stato eseguito dall’equipe del dr. Zotta: il quadro neurologico complessivo sarà più chiaro nelle prossime 72ore. I familiari, costantemente aggiornati, hanno potuto far visita al giovane cuoco ferito.