Una Spoltore che si è fermata e in silenzio ha atteso in piazza il feretro di Simone accompagnato da una musica commovente. Una comunità sportiva, e non, addolorata; una famiglia piegata dal dolore per l’ultimo saluto al giovane atleta appena 21enne morto in casa venerdì scorso
La bara scortata dalle ammiraglie delle società abruzzesi di ciclismo, della squadra marchigiana per la quale correva Simone, la Continental MG. K Vis Colors for Peace, e della società olandese per la quale aveva firmato appena la settimana scorsa.
Simone arriva sulle note commoventi di un brano scelto dalla famiglia in una piazza assolata, calda e silenziosa. Gli amici, i compagni di bicicletta, i nonni piangono un sorriso che in tanti ricordano in città.
La bara bianca di Simone è stata portata a spalla per quelle decine di metri transennate prima di arrivare in Piazza Di Marzio nel centro storico del comune pescarese. Una funzione all’aperto, viste le centinaia di persone che si sono recate a dare l’ultimo saluto. Palloncini bianchi, musica, le squadre e i compagni schierati, il sindaco Chiara Trulli e il presidente della Provincia Ottavio De Martinis, e una grande gigantografia a salutare ‘Rogantino per sempre’, quel ragazzo passista veloce che invece stava passando professionista quasi con le qualità da scalatore.
Il ricordo di Simone è affidato alle parole di Marta, amica ed ex fidanzata del giovane ciclista prematuramente scomparso venerdì scorso: “Cercheremo di sorridere pensando a te”. L’omelia affidata alle parole di don Christian Di Biase parente di Simone.
Lutto cittadino a Spoltore per un ragazzo molto noto in città, uno sportivo che gareggiava con la bicicletta da quando aveva 7 anni e che proprio adesso, dopo aver superato due gravi infortuni, iniziava a raccogliere i frutti dei suoi sacrifici, alimentati da una passione infinita per le due ruote.
Sorride in una foto ( questa che vedete ) che lo ritrae in bici, in divisa, felice: Simone Roganti era una promessa del ciclismo ed aveva solo 21 anni quando è morto venerdì scorso nella sua abitazione di Spoltore, nella frazione di Villa Santa Maria, dopo aver accusato un malore.
Al termine della messa ancora lacrime e palloncini bianchi, volati oltre l’azzurro a raggiungere Simone, che, come recita uno dei tanti messaggi di amici e colleghi ciclisti, continua a pedalare tra i mille colori del cielo.
Una patologia cardiaca, presumibilmente congenita, potrebbe essere stata la causa del decesso, secondo quanto emerso dall’autopsia affidata al medico legale Cristian D’Ovidio e disposta dal pm Luca Sciarretta titolare dell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Pescara che indaga per omicidio colposo, al momento senza alcun indagato.
Le indagini mirano ad accertare come mai la patologia del giovane atleta non sia mai stata rilevata nonostante i numerosi esami di controllo a cui il ciclista si sottoponeva periodicamente per gareggiare. Un’aritmia seguita da fibrillazione ventricolare avrebbe dunque portato alla morte il 21enne, che nei giorni scorsi aveva accusato un altro malore, inducendo la magistratura ad acquisire la documentazione medica relativa allo stato di salute del giovane e ai referti degli accertamenti privati a cui si era sottoposto il ciclista. Gli esami saranno analizzati dall’anatomopatologo D’Ovidio e da Ildo Polidoro, medico legale nominato dalla famiglia Roganti per far luce sul decesso del 21enne.