Le Regioni rispondono al Governo sui numeri delle terapie intensive e sui piani della rete Covid. C’è attesa per un nuovo Dpcm che potrebbe uscire già domani
Rapporti Stato – Regione ad alta tensione con scambi di accuse sui ventilatori e i governatori che rispondono. Il Governo, tramite il Ministro Francesco Boccia, si schiera con il commissario dell’emergenza Domenico Arcuri che, in sostanza, ha colpevolizzato i presidenti di Regione sulla mancata attivazione del 60 per cento dei nuovi posti.
Arcuri ha fatto presente che sono stati distribuiti ventilatori polmonari ovunque, che fine hanno fatto, si chiede?
Ma tanta confusione si è generata anche sui numeri delle terapie intensive con uno studio che dava anche l’Abruzzo tra le Regioni al collasso e a rischio.
Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha smentito, numeri che non fotografano la vera situazione negli ospedali abruzzesi.
In Abruzzo non c’è nessuna emergenza, la Regione infatti ha oltre 120 posti di terapia intensiva con 28 aggiuntivi realizzati fino ad oggi. I ricoveri sono 11, 4 sono all’Aquila nel nosocomio del capoluogo, quindi il 10 per cento circa del totale e poco più di un terzo dei posti aggiuntivi.
Anche in merito alla questione ventilatori sulla quale si è consumato lo scontro Marsilio ha rimandato le accuse al mittente specificando che anche di fronte ad un’emergenza sono state usate procedure lentissime.
L’Abruzzo, in definitiva, ha un sistema in equilibrio senza emergenza e collasso negli ospedali. Gli ospedali abruzzesi, questa l’estrema sintesi, sono perfettamente in grado secondo i vertici della Regione di reggere la pressione attuale.
Sono ore comunque di grande fermento. Qualche Regione come la Campania ha fatto già scelte proprie (vedi scuole) e le voci si rincorrono su un nuovo decreto che presumibilmente potrebbe uscire già domani ma comunque prima di lunedì con nuove strette anche per attività commerciali.
E già sui social impazzano le polemiche su questo. Il comitato tecnico scientifico vorrebbe più didattica a distanza e una sorta di coprifuoco che parzialmente già si respira nelle città abruzzesi ora con gli orari di chiusura modificati di alcune attività.
E mentre ieri Marsilio ha emesso il decreto per dare il via, relativamente alla rete Covid, a progetti per 19 milioni di euro anche su questo punto ci sono state molte incomprensioni perché il commissario avrebbe dato le deleghe per i lavori solo il 9 ottobre mentre già il 3 luglio scorso erano arrivati sul piatto i piani da sei Regioni, Abruzzo compreso.
Più volte la Regione Abruzzo, infatti, aveva sollecitato ma anche Marsilio, come altri colleghi, ha dovuto attendere le deleghe del commissario Arcuri.