Dati impietosi quelli illustrati nel corso del ciclo d’incontri “Mani Visibili” al Fenaroli di Lanciano, per quel che riguarda la produzione di autovetture in Italia per una crisi che coinvolge anche lo stabilimento di Atessa.
L’evento, dedicato all’economia abruzzese alla memoria del grande economista abruzzese Marcello De Cecco, è stato caratterizzato anche dalla dettagliata relazione di Raffaele Trivillino, direttore del Polo d’innovazione Automotive d’Abruzzo, il quale ha snocciolato una serie di numeri che fotografano lo stato di salute del settore in Italia e nella nostra regione. Il dato complessivo parla, per i primi nove mesi del 2024, di un calo di produzione del 31,7%. In questa quota va considerata anche la produzione dei veicoli commerciali di Stellantis che si svolge quasi esclusivamente in Abruzzo, ad Atessa, alla Ex Sevel. Qui, dopo un promettente avvio fino a giugno, si registra al 30 settembre un calo del 10, 2%. Alla fine dell’anno si prevede una produzione, solo per quel che riguarda i veicoli commerciali, di 500 mila unità, un terzo in meno rispetto al 2023. Allarmi già noti, lanciati da tempo dai sindacati e, nei giorni scorsi, anche a Bruxelles dal Presidente della Regione Marco Marsilio il quale, nel presentare la proposta di Transizione Giusta al Comitato Europeo delle Regioni, aveva parlato di crisi profonda, dovuta, in parte, anche alla corsa sfrenata verso l’elettrico. Al di là delle rassicurazioni, a parole, dell’Amministratore Delegato di Stellantis Tavares, all’orizzonte non si scorgono segnali positivi. Intanto venerdì prossimo a Roma prevista la grande mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, unitamente alle sigle del terziario collegato all’Automotive, per sollecitare Governo e Stellantis a scelte in favore dei lavoratori, solo in Abruzzo sono 22 mila gli addetti, di cui 20 mila nel Chietino, per un fatturato di 7 miliardi l’anno. A Roma saranno presenti anche centinaia di lavoratori abruzzesi con 8 pullman già pronti a partire.