Partirà nel 2027 la produzione ad Atessa di una “nuova versione di Large Van appositamente studiata per la massima competitività nei confronti della concorrenza asiatica”. Lo ha detto Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis
Novità per lo stabilimento di Atessa. Stellantis, oltre all’introduzione del CustomFit, il programma di conversione e personalizzazione e, da fine 2024, della produzione di veicoli elettrici – avvierà dal 2027 la produzione di una nuova versione di Large Van. Lo ha detto Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis al tavolo del Mimit.
“Il Piano Italia – ha dichiarato Imparato – pone il nostro Paese al centro delle strategie di Stellantis: ogni stabilimento ha un piano di modelli che arrivano al 2032. Sono confermati gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia. Stellantis – ha ricordato ancora Imparato – è il gruppo che ha investito di più in Italia: 10 miliardi nel 2021-2025 che salgono a 40 se si considerano gli acquisti da fornitori italiani”.
Sull’incontro odierno la Fiom Cgil ha diramato un comunicato congiunto di Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità
“Oggi al tavolo Stellantis presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy abbiamo rivendicato dopo gli scioperi delle scorse settimane e le dimissioni dell’amministratore delegato un cambiamento concreto. Cambiamento per noi è misurabile solo abbattendo la cassa integrazione e aumentando il lavoro con missioni produttive per tutti gli impianti e la ricerca e sviluppo.
Il responsabile dell’Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato ha ribadito la centralità dell’Italia, anche se conferma le nostre preoccupazioni sul fatto che il 2025 sarà un anno molto duro in termini di utilizzo degli ammortizzatori sociali. I volumi produttivi saranno analoghi a quelli di quest’anno. Una previsione di crescita sarà ipotizzabile non prima del 2026. La centralità dell’Italia deve essere un fatto concreto: investimenti in ricerca, sviluppo e missioni produttive per tutti gli impianti e le aziende dell’indotto. La decisione del Governo con la conferma del taglio al fondo automotive è inaccettabile. C’è bisogno di un fondo straordinario per mettere a disposizione della filiera automotive, risorse molto importanti fin dal 2025.
Tra le principali novità è stata annunciata l’assegnazione della piattaforma Small a Pomigliano da cui potranno scaturire due nuovi modelli e una nuova versione della “Pandina”. Su Melfi, oltre a quanto già annunciato, verranno introdotte le versioni ibride per DS7 e Gamma. Su Cassino possibili versioni ibride di Giulia e Stelvio oltre ad un possibile nuovo modello di alta gamma dal 2027. Ad Atessa sarà avviata una produzione di elettrico da fine 2024 e dal 2027 una nuova versione di Largo Van. Su Mirafiori, invece, l’introduzione già annunciata della 500 ibrida da fine 2025 e la nuova gamma della 500 dal 2030 non sono rassicuranti. Non ci saranno le condizioni di una saturazione per l’intero stabilimento.
In pochi giorni dalle dimissioni dell’amministratore delegato era impensabile avere un vero piano industriale. Oggi è stato presentato un piano di ripartenza che però nel 2025 dovrà affrontare il tema della continuità dell’occupazione in particolare nell’indotto ma è necessaria l’integrazione salariale della cassa per i lavoratori. Sul piano industriale ci sono punti critici importanti: l’autonomia dei brand italiani a partire dal futuro di Maserati e la gigafactory di Termoli. Ed inoltre i tempi per Cassino e Melfi nonostante l’ibridizzazione peseranno sui lavoratori.
Per la Fiom-Cgil quello di oggi è un primo confronto di ripartenza. Avremo un periodo non particolarmente semplice nei prossimi anni, è necessario ricostruire rapporti di lealtà e fiducia con le lavoratrici e i lavoratori. Se siamo consapevoli del momento di difficoltà servono le risorse necessarie da parte del Governo. La nostra mobilitazione continuerà verso il governo e l’Unione europea, che dovrà prevedere un pacchetto straordinario di risorse per garantire i livelli occupazionali, la produzione e la rigenerazione dell’occupazione. È ora che a Palazzo Chigi siano convocate imprese e sindacati”.
Il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio (FOTO), sottolinea il risultato importante per il sito di Atessa.
“Un tavolo costruttivo che segna un passo avanti significativo per l’industria automobilistica italiana e per l’Abruzzo. Lo stabilimento di Atessa torna al centro della strategia produttiva di Stellantis, confermandosi motore trainante del settore.”
Marsilio ha, inoltre, ringraziato il ministro Urso per il metodo adottato e i risultati ottenuti nel corso della vertenza, sottolineando l’importanza del nuovo impegno di Stellantis, che produrrà ad Atessa alcuni dei veicoli commerciali più strategici per il mercato: Fiat Professional Ducato (anche nella versione elettrica), Peugeot Boxer, la nuova versione di Citroen Jumper a partire dal 2027, Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max.