Si chiuderà il prossimo 8 novembre la lunga battaglia legale per il risarcimento dei danni agli eredi delle vittime dell’eccidio dei Limmari. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato, Lucio Olivieri e ha rinviato gli atti alla Corte d’Appello per quantificare l’entità dei risarcimenti
La prossima settimana i giudici aquilani scriveranno la parola fine sulla vicenda. La Cassazione ha rilevato che la richiesta di risarcimento può essere evasa anche se presentata solo da una parte degli eredi, ribaltando la decisione dei giudici di secondo grado, secondo i quali l’istanza doveva essere collegiale. Agli eredi delle 128 vittime andranno 15 milioni di euro. Al momento i risarcimenti sono stati riconosciuti solo per il Comune di Roccaraso ed una parte delle famiglie delle vittime. Nei prossimi mesi si potranno quindi compilare i moduli per accedere all’apposito fondo Pnrr di 61 milioni di euro. L’eccidio di Pietransieri costò la vita a 128 civili inermi, che il 21 novembre 1943 furono trucidati nel bosco dei Limmari dai soldati nazisti per il sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. A Pietransieri morirono 60 donne, 34 bambini con meno di 10 anni e molti anziani. Nel 2017 il Tribunale di Sulmona aveva condannato la Germania al risarcimento di 1 milione e 600 mila euro nei confronti del Comune di Roccaraso e di circa 5 milioni da versare agli eredi delle vittime dell’eccidio. Nella piccola frazione c’è ancora una superstite di quell’orrore, Virgilia Macerelli, che oggi ha 87 anni.