“Siamo devastati. E’ una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile”. Così il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia ricorda il medico che ha compiuto a Tempera la strage in famiglia
La tragica notizia di ieri ha sconvolto anche tutta la Asl di Teramo dove il Professore Vicentini ha lavorato fino a pochi fa mesi come primario del reparto di Urologia prima di andare in pensione a fine dicembre. Anche la figlia Alessandra lavorava alla Asl di Teramo, da pochi mesi era stata assunta come dietista nel reparto di oncologia dell’ospedale Mazzini di Teramo. Il direttore generale della Asl di Teramo che conosceva bene il grande lavoro portato avanti dal professor Vicentini ha voluto ricordarlo così: E’ difficile comprendere, accettare quanto accaduto. Siamo rimasti attoniti, sconcertati per la grave tragedia. Non posso non ricordare Carlo Vicentini come un grande professionista che tanto ha dato e fatto per la crescita del nostro ospedale, per aver diretto con dedizione e impegno per oltre un ventennio il reparto di Urologia. In questo momento di dolore è inutile lasciarsi andare a supposizioni sui motivi di quanto accaduto, ora voglio solo ricordarlo nell’ultima occasione lieta vissuta insieme: quando il 30 dicembre il professore ha voluto incontrare tutti i colleghi per renderli partecipi del suo pensionamento, ed è stato circondato dall’affetto dei suoi collaboratori. Un pensiero particolare va alla figlia Alessandra, che da novembre scorso era nostra dipendente come dietista nel reparto di Oncologia, dove si è fatta molto apprezzare per le doti professionali e umane”. Ma sono tanti i colleghi che hanno voluto ricordare il medico ma soprattutto il professore che li ha guidati nel loro percorso formativo. Sulla drammatica vicenda l’attuale primario di Urologia Maurizio Ranieri raggiunto telefonicamente ha dichiarato che “Conoscevo da circa 25 il prof vicentini, è stato il mio relatore di laurea e per lui sono stato il primo studente in medicina al quale ha fatto da relatore. Lo devo a lui se sono diventato urologo e ho lavorato insieme a lui per molti anni. Conoscevo tutta la sua famiglia. Per me è un dramma personale e umano. Chi conosceva Carlo Vicentini sapeva quanto era legato a tutta la famiglia e soprattutto al figlio, ragazzo semplice e nonostante le difficoltà sempre sorridente. Credo che vivere sempre accanto alla sofferenza del proprio figlio abbia segnato la sua esistenza in un dolore interiore senza fine. Spero che adesso riposino tutti in pace.