Fissata a febbraio 2024, al Tribunale di Sulmona, l’udienza relativa all’inchiesta sul nascituro deceduto prematuramente. Alla mamma era stato somministrato il vaccino trivalente
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona (L’Aquila), Alessandra De Marco, ha fissato per il 6 febbraio 2024 l’udienza in camera di consiglio per un ginecologo e un medico vaccinatore finiti sotto inchiesta a seguito di una gravidanza conclusasi prematuramente nel luglio 2021, con la morte del nascituro. Alla donna incinta, una signora di 33 anni all’ottavo mese di gravidanza, dieci giorni prima era stato somministrato il vaccino trivalente antidiferite, antitetano e antipertosse. Due anni dopo, la signora, assistita dall’avvocato Vicenzo Margiotta, ha presentato denuncia sostenendo che possa esserci una correlazione tra quanto accadutole e una presunta imperizia nella somministrazione del vaccino. Tramite il suo legale, la donna si è opposta alla richiesta di archiviazione depositata dal Pm, chiedendo al giudice di
incaricare uno specialista di malattie infettive per svolgere un’ulteriore perizia al fine di accertare se vi sia un legame tra il parto prematuro e la corioamniosite accertata in sede di esame necrologico sulla placenta e se, con una cura antibiotica, il decesso si sarebbe potuto evitare e in quali termini.