Superbonus sisma a rischio: azioni e reazioni in Abruzzo

Proseguono le reazioni all’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legge che sancirebbe la cessazione dei benefici fiscali per le zone colpite dal sisma in Abruzzo. Superbonus a rischio

La decisione del Governo di rivedere gli interventi del Superbonus eliminando tutti i benefici anche nelle aree del sisma 2009 e 2016 sta generando molta preoccupazione. Gianguido D’Alberto, presidente Anci Abruzzo e coordinatore delle quattro Anci regionali del cratere (Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria) ha sottolineato che il provvedimento rischia di avere effetti pesantissimi sulla ricostruzione e ha chiesto con forza al Governo di tornare sui propri passi, in caso contrario i sindaci dei comuni interessati sono pronti alla mobilitazione.

Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio rassicura tutti affermando che ci sono i margini per tutelare la ricostruzione nel cratere. “Stiamo lavorando sul testo del decreto, ha sottolineato, in maniera tale da inserire tutte le garanzie e le tutele per la ricostruzione”.

Ieri nell’appello congiunto del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi si sottolineava la necessità di mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto.

“In merito alle anticipazioni del provvedimento varato dal Cdm riguardante la cessazione dei benefici per il cosiddetto ‘contributo rafforzato’ per le aree colpite dal sisma – spiegano Marsilio e Biondi – ci siamo attivati con il commissario Castelli e i parlamentari del territorio per scongiurare il prevedibile blocco della ricostruzione. L’utilizzo dei benefici fiscali per il ripristino degli immobili danneggiati dai terremoti del 2009 e del Centro Italia non è un privilegio per pochi, come accaduto in molti casi e con conseguente esplosione dei conti pubblici, ma una necessità senza la quale non potremmo continuare ad aprire cantieri”.

Nella tarda serata di ieri è emerso che l’eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito del Superbonus potrebbe essere ammorbidita per le zone terremotate. Secondo diverse fonti il Governo sta ancora mettendo a punto gli ultimi dettagli della versione finale del decreto, esaminando le richieste arrivate fino ad ora, in particolare sulle zone colpite dal sisma e sui redditi bassi, con la consapevolezza di
margini strettissimi.

“Siamo al lavoro, sono in contatto con Palazzo Chigi e Mef per cercare di correggere il tiro – dice il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli – Nelle zone del cratere sismico o si mantengono la cessione del credito e lo sconto in fattura collegato al 110% o si dovrà aumentare il contributo parametrico”.

LE REAZIONI DELLA POLITICA

Fratelli d’Italia

“Da ieri siamo a lavoro con i parlamentari abruzzesi e delle altre regioni interessate, in sinergia con il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli.- si legge nella nota del senatore FdI Guido Liris, all’indomani del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali, con conseguenti limitazioni sui bonus edilizi – Stiamo lavorando insieme per scongiurare che le aree del Cratere rientrino in questo decreto. In questo senso, con il collega Sigismondi, ho incontrato il ministro Giancarlo Giorgetti per spiegare le nostre ragioni. Il Ministro si è dimostrato molto vicino alle nostre posizioni. Ci stiamo muovendo al massimo delle nostre possibilità. Verranno studiati gli opportuni cambiamenti in queste ore che separano il Consiglio dei Ministri dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Altrimenti lavoreremo per migliorare il provvedimento in commissione, in vista della conversione. Abbiamo raccolto gli appelli di sindaci, commercialisti, costruttori e cittadini che si rivolgono a noi chiedendo spiegazioni. Noi continueremo a fare il nostro lavoro. È evidente che c’è una Ragioneria dello Stato che ha visto splafonare in maniera importante i conti e va sottolineato che questa misura è temporanea, nell’attesa di capire come meglio regolamentare uno strumento evidentemente concepito malissimo. Il terremoto comunque non può essere parte integrante di questo tipo di provvedimento e noi continueremo a lavorare per evitarlo”.

LEGA

Il deputato e responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, ha detto:

“Ho recepito e faccio mie, insieme con tutti i parlamentari abruzzesi, le preoccupazioni suscitate negli abitanti delle zone interessate dalla ricostruzione dall’annuncio dell’ultimo decreto sul Superbonus. Già nella giornata di ieri ho avuto modo di rappresentarle direttamente al ministro Giancarlo Giorgetti in un incontro al Mef, riscontrando la sua positiva attenzione. Le misure di incentivo legate alla ricostruzione nelle zone colpite dal sisma sono e vanno tenute concettualmente distinte dal cosiddetto Superbonus. Nel cratere del sisma gli incentivi fiscali intervengono per indennizzare i proprietari degli extra costi derivanti dall’eccezionale aumento delle materie prime, aumento causato in parte proprio dalla natura distorsiva del Superbonus. In assenza di questo indennizzo il governo dovrebbe rivedere i parametri del contributo alla ricostruzione, sostenendo comunque un esborso, per assicurare i diritti dei proprietari colpiti dal sisma. Si sta lavorando per tenere conto di questo dato di fatto nel testo del decreto, che deve ancora uscire e naturalmente sarà sottoposto al vaglio parlamentare”.

Partito democratico

Il Partito democratico si è detto pronto a scendere in piazza con ruspe e trattori.

“Con un agguato notturno il Governo Meloni ha inferto l’ultimo definitivo colpo al superbonus senza curarsi di famiglie e imprese che saranno danneggiate. – scrive Michele Fina, senatore e tesoriere del Pd. – Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato un decreto legge che cancella la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della successiva cessione del credito. In attesa della pubblicazione del testo del decreto, la stampa riporta che il superamento di sconto in fattura e cessione del credito toccherebbe anche gli immobili ricadenti nei crateri sismici 2009 e 2016. Se la notizia venisse confermata sarebbe di una gravità imponderabile nei suoi effetti sulla ricostruzione e su tanti cantieri in corso. Una beffa da parte del Governo che, dopo aver riempito di promesse il territorio in campagna elettorale, con un colpo di mano sottrae ai proprietari il diritto di veder ricostruiti i propri immobili in tempi ragionevoli. Imbarazzato il silenzio dei parlamentari di maggioranza che si erano prodigati ad assicurare che il Superbonus rafforzato sarebbe restato invariato fino al 2025. Il Governo si fermi e faccia immediatamente un passo indietro”.

I deputati Pd Irene Manzi e Augusto Curti hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia Giorgetti:

“Se il problema di Giorgetti sono i costi di questa residuale agevolazione, è lui che deve trovare un’altra soluzione; qui c’è in ballo la vita di territori e persone” – hanno dichiarato.

Dal Forum delle Aree interne organizzato dal Pd, presente anche l’ex commissario Giovanni Legnini, è emerso “che dal suo insediamento, Castelli non ha mai pubblicato i report mensili degli aggiornamenti sulla ricostruzione privata, come invece faceva puntualmente Legnini. A maggio ci sarà l’obbligo del report. I dati aggregati ricostruiti dagli Usr delle quattro regioni, ad oggi, parlano chiaro – incalza Bomprezzi -con due terzi delle domande in meno nel 2023-2024 rispetto all’ultimo anno di Legnini, ricostruzione abitazioni bloccata e meno cantieri chiusi. Sembrerebbe quindi che governo e ministro pensino di chiudere definitivamente la questione, abbandonando queste terre al loro destino”.

Di seguito invece la nota dei consiglieri comunali dell’Aquila Stefano Palumbo, Stefano Albano, Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Simona Giannangeli, Stefania Pezzopane, Lorenzo Rotellini, Paolo Romano, Elia Serpetti, Massimo Scimia:

“In queste settimane, abbiamo assistito alla discesa’ in massa di esponenti del Governo arrivati in Abruzzo per la campagna elettorale; abbiamo ascoltato promesse e assunzioni di impegni. Peccato che nessuno, tra Presidente del consiglio e Ministri abbia sentito il bisogno in quei giorni di informare gli abruzzesi delle intenzioni che avevano sul Superbonus, notizia che però è trapelata in queste ore. Ebbene, la volontà del Governo di dare un ulteriore giro di vite agli strumenti dello sconto in fattura e della cessione del credito riguarderebbe anche le norme derogatorie collegate ai lavori di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti. È per questa ragione che chiediamo al presidente del Consiglio comunale Roberto Santangelo, approfittando della seduta dell’assise già convocata per il prossimo 8 aprile, di poter aggiungere ai punti già inseriti all’ordine del giorno uno ulteriore riguardante una richiesta di informativa sulla decisione del Governo di cancellare una misura fondamentale, senza la quale i processi di ricostruzione nei crateri 2009 e 2016 rischiano di arenarsi irrimediabilmente. E chiediamo che a fornire tutte le opportune spiegazioni ai tanti cittadini, imprese e tecnici coinvolti, siano direttamente e in prima persona la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il Commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, invitati a partecipare. Ci sembra un atto dovuto, considerato che, fino a qualche giorno fa, l’Abruzzo era al centro dell’agenda del Governo e che si è insistito molto sulla presunta attenzione dell’esecutivo ai problemi dei nostri territori, dentro una filiera di potere che da L’Aquila arriva fino a Palazzo Chigi passando per l’Emiciclo. Adesso pretendiamo però chiarezza su una misura che, se confermata, rischia di mettere in ginocchio famiglie e a rischio la rinascita dei territori terremotati. Intanto, annunciamo fin d’ora che depositeremo un ordine del giorno per impegnare le forze politiche di maggioranza e di opposizione ad una mobilitazione contro questo sciagurato e vigliacco provvedimento”.

 

Marina Moretti: