Sui bonus edilizi, superbonus incluso, si volta completamente pagina. Dopo lo stop del governo per i nuovi interventi non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura
Stroncata sul nascere la possibilità di chiamare in causa le regioni, dopo la stretta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il nuovo decreto sulla cessione dei crediti relativi agli incentivi fiscali «ha un duplice obiettivo: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici». Ance ribadisce l’occasione mancata per quanto riguarda le regioni che avrebbero potuto rappresentare il salvataggio certo per le imprese e le famiglie.
Sono diversi i lavori per i quali è previsto lo sconto in fattura e la cessione del bonus concesso dallo Stato dal committente all’impresa che esegue i lavori. Un meccanismo che permette al privato di trasformare la detrazione dalle tasse del bonus (spalmabile in un arco di tempo) in uno sconto sulla fattura pari alla detrazione o nella totale gratuità dei lavori quando il bonus supera il 100%.
Ecco l’elenco dei interventi che possono beneficiare di questa agevolazione:
BONUS RISTRUTTURAZIONE – Detrazione del 50% dell’ammontare del costo dei lavoro spalmato su 10 anni. E’ destinato agli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Rientrano nel bonus ristrutturazioni, le spese relative ad interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle sole parti comuni condominiali;
ECOBONUS – Detrazione del 50% spalmata in 10 anni, Riguarda: lavori di efficienza energetica. In particolare, sostituzioni di Serramenti e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa, caldaie a condensazione
ECOBONUS – Detrazione del 65% in 10 anni. Interventi di particolare efficienza energetica come: Generatori di aria calda a condensazione. Pompe di calore. Scaldacqua a PDC. Collettori solari
SUPERECOBONUS – Detrazione al 110% (ora al 90%) spalmabile in 5 anni. Riguarda i condomini e gli edifici unifamiliari. Godono della stessa agevolazione anche l’istallazione di impianti fotovoltaici o dei pensiline di ricarica elettriche.
SISMABONUS – Detrazione al 110% (ora 90%) spalmabile in 5 anni, per lavori di consolidamento degli edifici compresa la demolizione e ricostruzione BONUS FACCIATE – Detrazione del 60% per le spese sostenute nel 2022 e del 90% per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, spalmabile in 10 anni. Riguarda lavori finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, anche strumentali. Sono inclusi anche gli interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Di questo bonus possono però godere solo gli edifici che si trovano nei centri storici (zona A) e nelle zone anche parzialmente edificata.
BONUS MOBILI – Detrazione al 50% spalmabile in 10 anni per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Il bonus vale solo fino a una spesa di 5.000 euro. BONUS VERDI – Detrazione al 36% per una cifra massima di 5.000 euro spalmabile in 10 anni per la sistemazione di verde e giardini. Questi due ultimi bonus non godevano nè dello sconto in fattura nè della cessione del credito.