Taglio servizi Asl 2: finalmente si discute

Dopo una serie di appelli caduto nel vuoto da parte della Cgil, finalmente tutti intorno ad un tavolo oggi in Prefettura a Chieti per discutere sul taglio dei servizi imposto dalla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti.

Il settore per così dire “apripista” è quello del servizio di facchinaggio all’interno dei presidi ospedalieri, ma a cascata potrebbero essere coinvolti altri lavoratori impegnati, con aziende in appalto, in tutta una serie di servizi fondamentali per il buon andamento della macchina sanitaria in Provincia di Chieti. Le recenti disposizioni sulla necessità di risparmiare sulla spesa, dopo l’annuncio di disavanzo del Sistema Sanitario Regionale, hanno messo in allarme i direttori generali delle Asl abruzzesi, chiamati a ridurre il debito in tempi nemmeno troppo dilatati. Per quanto riguarda la Asl 2, quella di Lanciano-Chieti-Vasto, si è partiti subito tagliando del 50% le ore di lavoro per gli addetti al facchinaggio interno che operano per conto di due società in appalto e sub appalto. Trattandosi di dipendenti già in regime, prevalentemente, di part-time, significa ridurre all’osso gli emolumenti per madri e padri di famiglia. La Filcams-Cgil di Chieti da tempo ha lanciato un grido d’allarme caduto nel vuoto, ma oggi, finalmente, in Prefettura a Chieti, il primo tavolo di confronto tra rappresentanti sindacali, lavoratori, società e soprattutto i vertici della Asl nella persona del Direttore Amministrativo Giampaolo Grippa:

“Finalmente si discute intorno ad un tavolo di queste tematiche così delicate – dichiara Elena Zanola di Filcams Cgil – tutti si stanno rendendo conto della gravità della situazione soprattutto per quel che riguarda le ricadute sociali e gli effetti sulla qualità del lavoro. Bisogna trovare soluzioni attraverso decisioni ragionate e non istintive, capiamo le difficoltà, ma qui ci vanno di mezzo decine e decine di lavoratori e la tenuta stessa di un servizio essenziale. Abbiamo chiesto un tavolo sindacale specifico sul tema degli appalti riguardanti servizi essenziali per la sanità e spero si voglia andare verso questa direzione.”

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Luca Pompei: