Tangenti e ricostruzione: Giustino ai giudici: “Non ho mai riso del terremoto”. Vito Giuseppe Giustino l’imprenditore pugliese interrogato stamane dal Gip.
“Non ho mai riso del terremoto. In quella telefonata parlavo di altro”. E’ quanto ha riferito stamane l’imprenditore di Altamura (Bari) Vito Giuseppe Giustino, nel corso dell’interrogatorio di garanzia su rogatoria nell’ambito dell’inchiesta “L’importante e’ partecipare” della Procura della Repubblica dell’Aquila, su presunte tangenti in 12 appalti pubblici, gestiti dal Mibact dell’Abruzzo. L’imprenditore, cosi’ come aveva sostenuto nell’immediatezza dei fatti il proprio avvocato di fiducia, Carlo Teot, ha rigettato l’accusa di aver riso sugli affari che avrebbe potuto fare nei lavori di puntellamento dopo i tragici accadimenti legati al terremoto del Centro Italia, con particolare riferimento ad Amatrice (Rieti). Nell’ordinanza il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Romano Gargarella, scrive: “Ride”, in maiuscolo, censurando duramente la condotta. Giustino ai domiciliari, annuisce e ride parlando con il geometra della sua stessa ditta, Leonardo Santoro. Quest’ultimo gli racconta quello che ha detto a Lionello Piccinini, dipendente del Mibact Abruzzo, a sua volta finito ai domiciliari, dopo il terremoto del Centro Italia.
“Se ti posso essere utile, voi fate l’elenco, mo’ dovete fare uno screening dei beni sotto vostra tutela: se vi serve qualcosa per i puntellamenti, via dicendo, noi siamo a disposizione”, racconta Santoro a Giustino, che ride piu’ volte. “Siamo strutturati, abbiamo una struttura potentissima e abbiamo bisogno di fare qualcosa per tenerci attivi. Abbiamo chiuso un po’ di cantieri e abbiamo diciamo una cinquantina di unita’ lavorative che non so dove c…o mandarle”.
Come si legge nelle 183 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip Gargarella, dopo le nuove scosse di terremoto
“gli imprenditori monitorati da questo ufficio, tra i quali hanno assunto un comportamento particolarmente cinico i rappresentanti della societa’ l’Internazionale, hanno cercato nuovi incarichi, grazie ai rapporti diretti con i pubblici funzionari”.
Santoro, riassume il Gip, spiegava al suo datore di lavoro “che presso il Mibact era stata creata un’unita’ di crisi per valutare i danni ai beni architettonici. Giustino, sentite le parole di Santoro – prosegue Gargarella – ha riso in maniera beffarda della nuova situazione venutasi a creare, in quanto per l’impresa il nuovo sisma non avrebbe potuto che portare nuovi introiti, tanto piu’ se l’appoggio di Piccinini e Marchetti (altri due arrestati, ndr), funzionari del Mibact e inseriti nell’unita’ di crisi, non sarebbe venuto meno”. Riguardo le specifiche condotte contestate dal sostituto procuratore Antonietta Picardi, l’arrestato si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere, data la difficolta’ di acquisire i documenti ancora in possesso dell’autorita’ giudiziaria. L’inchiesta ha portato il 19 luglio luglio scorso, all’emissione di 10 misure cautelati agli arresti domiciliari mentre 20 sono gli indagati a piede libero, con le accuse a vario titolo di corruzione, falso, turbativa d’asta ed abuso d’ufficio. Nell’ambito delle stessa inchiesta sono state emesse 5 interdittive.
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Poverino Giustino, che cosa ha fatto di male, ridendo sulla pelle dei morti ed aver detto "chi s'è morto sìè morto ah!ah!? Questo povero Cristo si è comportato come un becchino: non è forse contento un impresario di pompe funebri quando muoiono tante persone? Lui si è comportato alla stessa maniera: (altra frase!) "mors vostra ..vita mea! Voi non ridete o piangete, a secondo dei casi, per tutte la putt. che i nostri dittatori commettono forse ogni secondo! Loro non vengono messi sotto processo e se lo sono ne escono sempre indenni! I nostri politici (di cui dovremmo andare fieri!) inoltre si riuniscono persino di notte per combinarne delle loro, senza che i cittadini se ne accorgano: il rivesglio di questi ultimi,però, sarà amaro! Giustino (sembra il nome di un "santino"era contento"esageratamente" per aver ottenuto con delle "sante"tangenti il mandato per la ricostruzione sulle zone terremotate