Tar Lazio: raddoppio della Roma-Pescara compatibile con l’ambiente

Il Tar del Lazio conferma il Decreto del Ministero dell’Ambiente sulla compatibilità ambientale del progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara, in particolare il raddoppio della tratta Interporto d’Abruzzo-Manoppello. Il commento soddisfatto di Febbo e Testa

Lo ha deciso il Tar del Lazio nella sentenza con cui ha respinto il ricorso proposto dal Comune di Chieti. Con le prime censure l’amministrazione ricorrente lamentava
la violazione di varie norme sulla valutazione degli effetti negativi dell’opera pubblica sull’ambiente (omissione della VAS e della VINCA) e dei princìpi fondamentali in materia (principio del DNSH e principio di precauzione). Il Tar, premettendo come il progetto in questione sia stato inserito “fra le opere pubbliche aventi valore strategico e preordinate alla realizzazione della mobilità sostenibile, obiettivo quest’ultimo fatto proprio dal PNRR”, ha ritenuto che proprio questa cosa ha portato a ritenere che “tutte le relative valutazioni pianificatorie e programmatiche ‘a monte’ sulla localizzazione degli interventi, sul loro carattere strategico nonché sull’analisi costi-benefici, sono state compiute una volta per tutte in sede legislativa, con conseguente non censurabilità della scelta amministrativa di non aver prescelto la c.d. opzione zero, in quanto quest’ultima avrebbe richiesto la disapplicazione del dato legislativo”.

Quanto alla VINCA (Valutazione di Incidenza. Ndr):

“L’aspetto in discorso è stato oggetto di adeguata ponderazione da parte della RFI, come si evince dalla numerosa e concludente documentazione trasmessa all’amministrazione nell’ambito del procedimento di VIA”. È stata compiuta una disamina puntuale dei vincoli riportati in ognuno dei provvedimenti normativi in tema di DNSH ed è verificato il relativo soddisfacimento in modo compatibile col livello progettuale di fattibilità tecnico-economica”.

È stata poi ritenuta infondata la censura relativa all’assenza delle valutazioni sulle emissioni inquinanti e climalteranti in fase di esercizio, non persuasivo il motivo di
ricorso con il quale il Comune lamentava che il frazionamento dell’opera pubblica in più lotti avrebbe comportato l’omessa valutazione del suo impatto ambientale complessivo, e infondata il tema del mancato corredo della Valutazione di impatto sanitario.

Il commento del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo:

“Arriva dal Tar l’ennesima sonora bocciatura per il Comune di Chieti. Dopo mesi di strumentale opposizione al raddoppio ferroviario Pescara-Roma, dopo non aver espresso alcun parere nella sede competente della Conferenza di servizi (il che equivalente al silenzio assenso), questa amministrazione comunale si è arroccata su un contenzioso inutile e perdente in partenza, come avevo ampiamente anticipato. Peraltro, l’essere stati condannati al pagamento delle spese dimostra la totale infondatezza del ricorso. Come ho sempre sostenuto ci troviamo di fronte ad un’opera classificata strategica, piaccia o non piaccia, ad una progettazione discutibile; c’è  uno studio di fattibilità della Regione Abruzzo che sicuramente andrebbe incontro ai favori della cittadinanza e forse anche dell’economia del territorio ma che studi ingegneristici ed idraulici hanno censurato. Credo che una amministrazione comunale attenta all’interesse dei propri cittadini avrebbe dovuto valutare  attentamente  le proposte di Rfi sia in termini di miglioramento del tracciato sia in termini di ristori  per i danneggiati e la collettività. Purtroppo tutto questo non è  stato valutato per il solo fatto di cavalcare una protesta, legittima sì ma che non è adeguata alle nuove prospettive. Altre amministrazioni come Alanno, Manoppello, San Giovanni Teatino hanno ottenuto forti cambiamenti, ristori per i singoli e tante risorse per l’economia cittadina. Ma far comprendere questo approccio ad una amministrazione  che punta solo sui selfie e sulle chiacchiere vuote è davvero difficile e purtroppo questa volta saranno i cittadini di Brecciarola a pagarne le conseguenze”.

“Sono molto soddisfatto per il pronunciamento del Tar del Lazio che ha rigettato un ricorso e si è espresso a favore del giudizio positivo del ministero dell’Ambiente sulla compatibilità ambientale del progetto per la velocizzazione della linea Roma-Pescara. Si tratta di un’opera palesemente strategica per lo sviluppo dell’economia abruzzese, molto penalizzata dalla lentezza dell’attuale collegamento tra la capitale e la regione. Un’opera infrastrutturale che, ne sono certo, quando sarà operativa genererà forti aumenti di investimenti, frenati proprio dalla difficoltà di valicare gli Appennini in tempi celeri, e consentirà anche agli abruzzesi di raggiungere Roma molto più rapidamente”. Lo dichiara il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia Guerino Testa.