Presunte anomalie sull’utilizzo, almeno negli ultimi 4 anni, del Teatro d’Annunzio, dichiarato di recente inagibile, e mancati interventi per porre rimedio. Il Consigliere regionale del PD Antonio Blasioli sollecita il sindaco di Pescara Masci a fornire risposte.
Perizie e dettagliate verifiche tecniche per giungere alla conclusione che il Teatro d’Annunzio di Pescara, già da almeno 4 anni, non ha i requisiti di agibilità. Vicenda questa emersa grazie ad un’indagine del Consigliere Regionale del PD Antonio Blasioli che oggi torna sulla questione, dopo aver avuto un parziale assenso all’accesso agli atti, ma ancora alcuna risposta dal sindaco Masci:
“Sappiamo che, in base ad una certificazione rilasciata nel 2020, la capienza massima consentita era di 495 posti, rispetto al totale di 1980 e che, sempre in base alla certificazione rilasciata dalla Ve.Ma. Progetti, veniva sollecitato un intervento a breve termine per sanare in maniera definitiva le criticità rilevate. Una sollecitazione non solo caduta nel vuoto – precisa Blasioli – ma ignorata a tal punto da preferire altri interventi, per un importo di 435 mila euro. Intanto l’anno successivo la capienza viene aumentata a 800 posti e nel 2022 a 1.800 posti. Tuttavia queste riduzioni non si sono tuttavia riscontrate negli atti di convenzione che l’Ente Manifestazioni o il Comune hanno sottoscritto con l’Associazione Ennio Flaiano e il Consiglio Regionale per il Festival Dannunziano che, come ampiamento documentato, ha visto il Teatro gremito in ogni ordine di posto. Insomma – prosegue Blasioli – se permangono dubbi sulle modalità con cui, anno per anno, è stata aumentata la dotazione di spettatori all’interno del Teatro, nuovi dubbi aleggiano intorno al fatto se le prescrizioni siano state fatte rispettare o meno, almeno per i Premi Flaiano ed il Festival Dannunziano, che, a detta di tutti, hanno fatto il pienone. Ci troviamo di fronte – conclude Blasioli – ad un’amministrazione che, oltre a non essere stata in grado di reperire i fondi necessari alla messa in sicurezza del Teatro, sembra aver continuato annualmente ad utilizzare una struttura precaria e pericolante, senza nemmeno curarsi delle prescrizioni in merito alla capienza massima consentita rilasciate dai professionisti interpellati. Ci auguriamo che almeno questa volta il sindaco Masci voglia rispondere nel merito e fornire i dovuti chiarimenti.”