Le indagini sono partite dalle segnalazioni arrivate per il tramite di canali di cooperazione internazionale di polizia: l’uomo, del Teramano e con precedenti in materia, è stato trovato in possesso di 5.000 foto e 1.000 video di minori. Deve rispondere di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
All’uomo sono stati sequestrati, oltre a migliaia tra foto e video, 13 pc, 2 tablet e diverse chiavette usb contenenti materiale inequivocabilmente compromettente. Durante la delicata indagine sono emersi dettagli inquietanti a partire dal ruolo che l’uomo ricopriva nell’ambito di un circuito pedopornografico internazionale nel quale immetteva foto, video e contatti. Altro tassello della pesantissima accusa, di cui dovrà rispondere, quello relativo alla chat di stampo pedopornografico in cui il 40enne era molto attivo ricevendo ed inviando materiale. C’è, infine, la piattaforma sulla quale viaggiavano in quantità abnormi video e foto, spesso con ritmi quotidiani, piattaforma all’interno nella quale il 40enne finito in manette era coinvolto.