Teramo. Al via il restauro e la valorizzazione dei mosaici di Largo Madonna delle Grazie
Sono iniziati a Teramo i lavori di restauro e conservazione dei mosaici di Largo Madonna delle Grazie affidati dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo alla ditta Sergio Salvati s.r.l. di Roma per un importo di 53.369 euro; la conclusione è prevista entro 60 giorni.
Il progetto rientra tra quelli finanziati dal Ministero per beni e le attività culturali e del turismo nell’ambito dell’Art Bonus, la legge 106 del 29/7/2014 che prevede il sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. “Grazie a questa legge-precisa la Soprintendente Rosaria Mencarelli- all’importo stanziato dal MIBACT si sono aggiunti le erogazioni liberali di 30.000 euro della Fondazione TERCAS e 5000 euro dell’impresa Cingoli Nicola & Figlio srl.
L’intervento prevede il restauro conservativo delle tre superfici pavimentali di cocciopesto decorato e la loro valorizzazione, attraverso elaborazioni di modelli scientifico-virtuali per favorire l’immediata ed efficace comprensione dei fatti materiali del complesso abitativo e, in particolare, dei sistemi decorativi.L’intervento di restauro e reintegrazione dell’immagine, oltre a ristabilire una normale e idonea continuità strutturale tra le parti, ha come obbiettivo il ripristino ambientale tra elementi costruttivi, superfici e apparati decorativi testimonianza fisica della storia, gusto e cultura del tempo.
L’area archeologica è localizzata nel sagrato del Santuario di Madonna delle Grazie, nel centro storico di Teramo; fu indagata e scavata nei primi anni novanta del secolo scorso e nel 2000 fu inaugurato il piccolo parco archeologico della domus romana.Le pavimentazioni a disegno geometrico oggetto dell’intervento di restauro fanno parte di un complesso struttivo rilevante ai fini della comprensione della topografia antica di Intermania (o Interamna) Pratetut(t)iorum, Città di Teramo, e rappresentano, raccontano, livelli culturali davvero straordinari per una Comunità di Provincia, quella Pretuzia, conquistata dai Romani agli inizi del III sec. a. C.
L’abitato continuerà a vivere fino a quando, probabilmente appena dopo la Guerra Sociale, sarà strutturata la Città secondo le regole ippodamee e diverrà Municipio di Roma.
L’area archeologica è recintata e resa fruibile al pubblico mediante percorsi attrezzati e passerelle-ponte che permettono di visitare da vicino tutti gli ambienti riportati alla luce.