L’anomalia, segnalata dal servizio farmacia dell’ospedale Mazzini di Teramo sull’utilizzo di un dispositivo medico-chirurgico, è sotto la lente di ingrandimento della magistratura.
Secondo l’anticorruzione della Asl di Teramo non si tratterebbe di un errore contabile né di una svista organizzativa che può aver fatto perdere diverse scatole di presidi medico-chirurgici molto costosi, visto che l’ammanco di spesa farmaceutica sembrerebbe aver sfiorato il milione di euro in soli due anni e solo per quella tipologia di presidio. Dopo un’attenta verifica, l’ufficio anticorruzione dell’azienda sanitaria teramana, ha inviato gli atti e la documentazione raccolta alla Procura della Repubblica di Teramo, chiedendo di chiarire se si possono ipotizzare reati specifici. In tal caso la Asl sarebbe pronta a costituirsi parte lesa nei confronti di eventuali responsabili.