Cresce l’emergenza abitativa nel Teramano ed aumentano i nuovi poveri anche a causa del caro bollette
Dati allarmanti emergono dall’ultimo rapporto redatto dalla Caritas diocesana e diffuso dal Sicet Cisl, il sindacato degli inquilini. Problemi che riguardano non solo la carenza di alloggi popolari, per i quali dal 2014 risultano in lista di attesa 500 persone, ma anche la qualità sia dal punto di vista manutentivo che di ricostruzione degli immobili.
Il 70 per cento delle strutture di edilizia popolare sul territorio provinciale risulta fatiscente e necessita di lavori urgenti. Per questo motivo il sindacato chiede alla politica locale di intervenire concretamente. Il Sicet-Cisl ha rilevato una accentuata vulnerabilità delle famiglie in povertà a chiedere aiuti per acquistare un panino, per un pagamento o per presentare domanda per una casa sono soprattutto teramani tra i 35 e i 55 anni.
Antonio Di Berardo Segretario Regionale Sicet Cisl: “Le persone incontrate e accompagnate dall’inizio dell’anno sono state 545, di cui 399 donne e 246 uomini, il 55 per cento è costituito da persone straniere tra cui prevalgono ucraini, seguiti da marocchini, senegalesi, nigeriani e dell’est Europa come romeni e polacchi. Oltre la metà vive in nuclei familiari con coniuge e parenti, il 51 per cento con figli minori, mentre un quarto è solo. Dal 2018 risultano in crescita anche le persone senza fissa dimora. Da un ulteriore costatazione della Caritas si deduce una riduzione della capacità reddituale di nuclei familiari e singoli che si riflette su richieste frequenti di aiuti materiale soprattutto per beni alimentari, affitti e utenze, le principali vulnerabilità rilevate risultano di natura economica e occupazionale dietro cui si nascondono situazioni di sottoccupazione e sfruttamento lavorativo. A seguire prevalgono difficoltà familiari e problematiche abitative.”