Una maxi indagine per contrastare l’ingresso della droga nel carcere di Castrogno: è quella che la Polizia ha messo a segno con 8 ordinanze di custodia cautelare che hanno riguardato detenuti e parenti
Secondo l’accusa veniva fatta entrare la sostanza stupefacente nell’istituto penitenziario teramano. L’inchiesta è del sostituto procuratore Enrica Medori, le 8 ordinanze sono state firmate dal gip Lorenzo Prudenzano. Numerose le perquisizioni scattate ieri su tutto il territorio regionale e che hanno riguardato diverse località, tra cui anche Francavilla al mare. Tante, inoltre, le persone che sono state denunciate.
Perquisizioni nel Teramano e nel Chietino e specificatamente nelle case circondariali di Teramo, Viterbo, Pescara e Roma Rebibbia. Tutto nasce da un malore in cella di un detenuto del carcere di Teramo al rientro da un’uscita premio: i forti dolori addominali quindi i controlli e la scoperta di 90 grammi di eroina divisi in ovuli. L’attività di indagine che ne conseguita ha fatto emergere una vera e propria rete di spaccio tra detenuti: protagonista del tutto un nucleo familiare forte della stretta collaborazione malavitosa con una famiglia, non italiana, che dall’esterno gestiva roba e destinazione. La droga veniva pagata attraverso ricariche di post pay dai familiari dei detenuti. Più episodi, correlati tra di essi e non, hanno quindi portato la polizia a ricostruire passaggi, spaccio e responsabili. Perquisizioni sono state eseguite nelle tre case circondariali coinvolte direttamente nella vicenda.